Formazione professionale in Sicilia tra ‘banditi’, ingiustizie e collusioni

da Fabrizio Russo
dello Snals Confsal
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Gentile redazione,

leggo il vostro articolo del 12 maggio scorso sulla formazione professionale in Sicilia  e desidererei dare un modesto contributo al dibattito che spero vorrete pubblicare.

Ritengo la vostra un analisi impeccabile e lucida. Ma dalle pagine del vostro giornale leggo e noto che c’è chi fa ancora finta di non capire intorno alla natura ed al ruolo del sindacato. Ovviamente di una parte del sindacato.

Nella formazione professionale siciliana il sindacato svolge ed ha svolto un grave ruolo di supporto e di complicità del sistema. Non mi riferisco solo alla gestione diretta delle attività formative da parte di enti di proprietà del sindacato, partecipando cosi al grande affare che è stato e che è la formazione professionale siciliana. Ma soprattutto al grave ruolo di ‘ammortizzatore sociale’ che il sindacato ha svolto nel settore, costringendo i lavoratori a condizioni vergognose.

Insieme alla pubblica amministrazione regionale,  il sindacato ha garantito l’impunita agli enti della formazione professionale facendo passare un concezione secondo la quale senza enti non vi erano né lavoratori né lavoro. Un sorta di neofeudalesimo, di ricatto occupazionale perenne che ha costretto i lavoratori ha una precarietà che, oggi, sta raggiungendo livelli insopportabili.

Dunque cosa ci si può aspettare da questo sindacato? Per quanto riguarda poi le responsabilità della pubblica amministrazione ieri come oggi siamo di fronte a forme di complicità gravi su cui gli organi preposti dovrebbero effettuare approfondimenti.

La graduatoria dell’Avviso 20 rischia di essere la sintesi di illegalità e complicità. Per ordine e brevemente:

Malgrado gli enti abbiano ricevuto regolari erogazioni dall’assessorato per il Prof.2011 molti enti debbono ancora pagare parte degli stipendi dei lavoratori. In data 31/10/2011 lo Snals Confsal ha inviato una nota al dipartimento regionale della Formazione professionale, denunziando le inadempienze degli enti.

Abbiamo ricevuto una risposta talmente sconcertante da convincerci che il dipartimento è in mano a dilettanti allo sbaraglio e pure in mala fede.

Ma il punto è: dove sono finiti i soldi dei lavoratori? Boatos e leggende metropolitane narrano che sarebbero serviti per pagare le DURC degli enti. Cioè con gli stipendi dei lavoratori si sarebbero pagati i contributi previdenziali degli stessi.

Consentendo in questo modo agli enti di stare dentro il Piano formativo 2011 e di riceverne regolarmente le erogazioni. Verità ? fantasie? Basterebbe controllare.

Ma l’assessore regionale alla Formazione professionale, Mario Centorrino, e il dirigente generale del dipartimento, Ludovico Albert, si sono guardati bene di attivare verifiche e controlli. Anzi modificando l’art 4 del ddg.2116 ha, con la complicità del sindacato, ha garantito agli enti totale impunità.

Per intenderci: mentre in tutto il resto delle amministrazioni pubbliche siciliane – Regione siciliana compresa – qualunque azienda deve produrre regolari bonifici bancari per attestare l’avvenuto pagamento delle retribuzioni dei lavoratori, al dipartimento regionale della formazione Siciliana hanno deciso di dispensare gli enti da tali obblighi.

Agli enti dei politici totale immunità!

Il risultato è stato quello di consentire ad enti di formazione fortemente indebitati e inadempienti nei confronti dei lavoratori di continuare a ricevere soldi pubblici partecipando al Piano formativo 2011.

Non solo: la modifica dell’art.4 del ddg 2116 ha garantito agli enti anche altri favori. Per esempio, di non attestare l’avvenuto pagamento delle ritenute erariali. Dunque è stato consentito che ricevessero soldi pubblici enti che non pagano i lavoratori e di cui non conosciamo i livelli di indebitamento verso la pubblica amministrazione.

Si erogano cioè soldi pubblici a enti di cui non si conosce la reale condizione finanziaria e che non forniscono nessuna reale garanzia di trasparenza intorno all’utilizzo delle risorse pubbliche.

Molti di questi enti sono oggi nella graduatoria dell’Avviso 20 e risulta facile prevedere i disastri che ne nasceranno. Purtroppo li pagheranno i lavoratori. Ma come fanno enti che non erogano regolarmente gli stipendi – cosi come prevede l’art 28 del CCNL – ad attestare al dipartimento di avere invece osservato il contratto? Ancora: come ha fatto e come fa il dipartimento a non attivare controlli e verifiche intorno a queste attestazioni?

Semplice! Hanno omesso i controlli! Poi, aguzzando l’ingegno, si fa per dire, si sono inventati la formula magica, una sorta di rito liberatorio:”finanziamo progetti e non stipendi”. O qualcosa del genere.

In questo modo assessore e dirigente generale riterrebbero di essere dispensati da qualsiasi responsabilità intorno all’uso delle risorse pubbliche che gli enti fanno. Un ulteriore modo comodo per continuare a garantire agli enti impunità ed illegalità.

Dunque: se oggi i lavoratori che hanno partecipato al Piano formativo 2011 debbono ancora percepire parte degli stipendi relativi allo stesso Piano formativo lo si deve all’abrogazione dell’art 4 del decreto del dirigente generale numero 2116. Altro che imparzialità ed estraneità dell’assessorato !

L’assessorato regionale alla Formazione professionale ha buttato a mare i lavoratori e garantito gli interesse milionari degli enti dei politici. Per questo non vi è stata nessuna riforma, per questo gran parte dei lavoratori della formazione professionale siciliana vivono gli atti posti in essere dall’assessorato come vere e proprie ingiustizie.

Tralascio per motivi di spazio ogni considerazione su come questo governo regionale ha continuato a spendere le risorse: consulenze, tabella H, enti valutatori etc.

Cosa può pensare un lavoratore della formazione professionale che da anni si sente dire che non ci sono i soldi, che leggi regionali sulla formazione professionale sono leggi “vecchie” (ce ne sono delle nuove? quali?) quando poi osserva, per esempio, che per garantire le indennità ai cosiddetti assessori tecnici si fa di tutto?

Un si trovano i picciuli pi lavoratori ma pi’ iddi spuntanu sempri !

E ‘ una condizione di iniquità sociale cosi palese e offensiva che ha fortemente delegittimato questo governo regionale che ha solo annunciato di fare le riforme.

Ecco il governo dell’onorevole Raffaele Lombardo, che passerà nella storia della Sicilia come il governo forte con i deboli e debole con i forti.

 

 

Redazione

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