Formazione professionale, addio all’Avviso 8

Dopo le roventi polemiche sulla ‘spartizione’ dei fondi dell’Avviso 20 (286 milioni di euro in tre anni divisi tra enti in buona parte riconducibili al soggetti politici e a organizzazioni sindacali), una nuova ‘tegola’, stando a indiscrezioni, si è abbattuta sul mondo della formazione professionale della Sicilia. La Corte dei Conti a sezioni unite ha ricusato l’Avviso numero 8 sui ‘Saperi e Conoscenze’. In pratica, 180 milioni di euro di investimento andati in fumo. Questo sarebbe avvenuto ieri, alla fine di una intensa giornata che ha visto impegnato il dirigente generale del dipartimento Formazione professionale della Regione, Ludovico Albert, nel tentativo di difendere il bando, rispondendo invano ai 13 punti oggetto del rilievo. Quella di ieri, per gli alti vertici burocratici regionali, accusati spesso di causare ritardi nella spesa dei fondi europei, sarebbe stata una giornata difficile.

La Corte dei Conti non avrebbe ritenuto sufficienti le giustificazioni addotte dal dipartimento regionale della Formazione professionale in merito ai punti 1 e 3. Nello specifico, a non aver convinto la magistratura contabile, per esempio, vi sarebbero le valutazioni dei progetti da parte, appunto, dei ‘Nuclei di valutazione’. La stranezza, in quest’ennesima vicenda che fa perdere alla Sicilia  (180 milioni dell’Avviso 8 a cui si sommano i gli oltre ai 140 milioni dell’Avviso 7), è che la Corte dei Conti trasmette in data 5 marzo il rilievo che viene messo in carica in dagli uffici del dipartimento il 7 marzo. Il 23 marzo la Corte dei Conti trasmette all’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale una nota ove si precisa che, a causa della mancata risposta al rilievo, la questione sarebbe stata trattata in Sezioni Unite, senza con ciò che fossero trascorsi i 30 giorni. In pratica, la burocrazia del dipartimento se la sarebbe presa comoda.

Con quello che sarebbe avvenuto ieri si compie l’ennesimo danno alla Sicilia. La spesa comunitaria del Fse (Fondo sociale europeo) è in buona parte bloccata ed a piangere è l’economia dell’Isola nel suo complesso. Come nel caso del bando InForMare, risorse finanziarie che, se utilizzate , avrebbero riqualificato i pescatori. Fondi che, invece, sono stati dirottati nelle Università.

 

Redazione

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