Formazione: nuova inchiesta, questa volta sull’utilizzo della Cassa integrazione. Altro scandalo in vista?

INTANTO E’ ARRIVATO IL “SI’” DEL GOVERNO AL BANDO PER LA FORMAZIONE PERMANENTE E ALLA MISURA DI MILLE PREPENSIONAMENTI. ALTRI MILLE E 600 DIPENDENTI DOVREBBERO ESSERE TRASFORMATI IN PRECARI E DIROTTATI AL CIAPI DI PRIOLO

Saranno avviate verifiche a tappeto sull’utilizzo dell’ammortizzatore sociale in deroga nel settore della Formazione professionale per il 2012. È quanto annunciato nel corso dell’incontro, svoltosi nel tardo pomeriggio di ieri (9 settembre) tra la delegazione dell’assessorato regionale per la formazione professionale e le parti sociali. Deciso anche il futuro dei licenziati di Anfe e Cefop (circa 460 lavoratori) e del personale degli enti formativi cancellati dall’inchiesta giudiziaria nella provincia di Messina, Aram, Lumen, Ancol. A cui si aggiungono l’Aiprig di Partinico e, naturalmente, lo Ial Sicilia (complessivamente circa mille e seicento lavoratori) .

Saranno trasferiti con modalità ancora da individuare dall’amministrazione regionale al Ciapi di Priolo con un contratto a tempo determinato per un anno rinnovabile a discrezione del Governo regionale. Inoltre, tra le decisioni annunciate dall’assessore al ramo, Nelli Scilabra, la pubblicazione, nelle prossime ore, del bando per la Formazione permanente e continua, fortemente voluta dalle associazione degli enti per mitigare gli effetti della mobilità del personale a seguito del taglio del 10 per cento praticato dall’assessore sul finanziamento della seconda annualità delle attività formative. Ed, ancora, l’amministrazione sembrerebbe intenzionata ad utilizzare circa 45 milioni di euro, da prelevare dai fondi destinati al Piano di azione e coesione (Pac), per avviare il prepensionamento di un migliaio di lavoratori in possesso di un debito contributivo da uno a quattro anni.

Misure “di rientro” che dovrebbero ridurre la platea dei lavoratori e mitigare il clima di tensione in atto nel settore della Formazione professionale. Sulle ispezioni annunciate in merito all’accesso all’ammortizzatore sociale nel settore, la decisione dell’esecutivo sembrerebbe giustificarsi per via di un uso eccessivo da parte di alcuni enti formativi dello strumento di sostegno al reddito dei lavoratori sospesi.

Nel 2012 risulterebbe agli uffici del dipartimento regionale per la Formazione professionale l’utilizzo della Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd) per più di 12 mesi da alcuni enti formativi. Si farebbero i nomi di Enfap, Ial Sicilia, Aram ed altri. Tutto da verificare, ovviamente, ma questi ed altri nomi circolavano durante la riunione. Vediamo cosa potrebbe essere successo.

Nel 2012 alcuni enti formativi ottengono, nel mese di agosto, attraverso un accordo tra sindacati dei lavoratori, associazioni degli enti e amministrazione regionale (il dirigente generale all’epoca dei fatti era Ludovico Albert), un allungamento di altri cinque mesi la Cigd per una parte del proprio personale. A motivare la scelta non una dichiarazione di esubero del personale, ma una straordinarietà dovuta al ritardo nell’avvio della prima annualità dell’Avviso 20/2011.

Per la verità, l’amministrazione regionale aveva annunciato nei primi giorni dell’agosto 2012 che non era possibile allungare la Cigd al settore della Formazione professionale a causa della insufficienza di risorse. Veniva firmato un protocollo d’intesa interdipartimentale (con firma apposta dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al dipartimento Lavoro, e da Ludovico Albert, all’epoca dirigente generale al dipartimento Formazione professionale) con le parti sociali in data 10 agosto 2012. Il protocollo riportava la seguente dicitura: “Non ci sono le condizioni per concedere al settore della Formazione professionale, impegnato nell’Avviso 20, la Cassa integrazione in deroga”.

In un nostro articolo, pubblicato proprio il 10 agosto 2012 dal titolo: “Formazione professionale o elettorale?”, avevamo commentato la notizia apparsa, da subito, contraddittoria. Infatti, una clausola contenuta nel citato protocollo d’intesa autorizzava solamente alcuni enti formativi, come Ial Sicilia, Enfap e Aram ad allungare la Cigd fino al 30 novembre 2012, mentre tutti gli altri enti formativi restavano all’asciutto. Senza possibilità, per capirci, di accedere all’ammortizzatore sociale.

Oggi, chissà per quale stranezza, l’amministrazione regionale si ricorda del fatto ed annuncia l’avvio di un’ispezione a tappeto. Qualcuno ricorda che potrebbero essersi verificate strane “duplicazioni” tra il finanziamento a valere sulla prima annualità del citato Avviso 20 e l’accesso alle risorse della Cassa integrazione, sempre per lo stesso periodo, per taluni enti formativi. E pare anche che le risorse liberate siano state utilizzate per riconoscere ai lavoratori retribuzioni pregresse e riferibili al 2011. Fatto che, tempo fa, quando veniva fuori la notizia, mai confermata e neanche sconfessata, creava qualche imbarazzo al settore.

È il caso di ricordare che le risorse del Fondo sociale europeo (Fse) non possono essere distolte dalla finalità per la quale vengono assegnate. Solamente a fine attività (ex post e non in itinere) e dopo che l’ente formativo dimostra di avere raggiunto l’obiettivo prefissato, ad eventuale presenza di maggiori somme, le stesse possono essere dirottate per altri pagamenti. Ragionamento per il quale non è emerso alcun riscontro.

Dopo oltre un anno, però, l’amministrazione regionale si ricorda della vicenda ed ha annunciato l’apertura di un’inchiesta interna.

Infine, sul trasferimento dei lavoratori al Ciapi di Priolo resta il dubbio sulle procedure di passaggio dagli enti formativi alla società di proprietà della Regione siciliana. Se per i primi quattro livelli del Contratto collettivo di lavoro della categoria sarebbe possibile una sorta di chiamata diretta, più complicata sembrerebbe lo spostamento dal quinto livello in su. L’amministrazione, al riguardo, si è riservata un ulteriore approfondimento.

 

Giuseppe Messina

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