Formazione, Ludovico, ma che ci combini?

dall‘Unione lavoratori liberi della Formazione professionale
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il Dirigente Generale dottor Ludovico Albert ha prodotto innumerevoli danni al settore della Formazione professionale siciliana con i suoi comportamenti. In primo luogo, ha agito in violazione della legge in materia di obbligo della chiusura delle rendicontazioni da parte del dipartimento regionale della Formazione professionale per gli anni 2010 e 2011.

Questo comportamento è in contrasto con le disposizioni imposte dalla Legge e dalla Corte dei Conti di dover procedere alle dovute verifiche ed alle erogazioni dei saldi non oltre l’esercizio economico successivo rispetto a quello oggetto degli accertamenti finali del servizio svolto. Tutto ciò con il risvolto che ancora tutti i lavoratori degli Interventi Formativi non hanno percepito sicuramente le ultime due mensilità di questi anni, quindi avanzano in tutto almeno quattro mesi di stipendio arretrato, nei casi più gravi arrivano a sei.

Si registra, poi, il fallimento dell’azione amministrativa con la disposizione della sospensione provvisoria di circa 5.000 lavoratori, che si dovrebbero avvalere da maggio 2011 a settembre 2012 dei fondi della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga, che secundum legem non si applica agli enti di formazione, né ai suoi lavoratori. Infatti per essi esiste un quadro normativo regionale diverso con le leggi regionali sulla mobilità ed il fondo di garanzia regionale. Pertanto si è reso necessario predisporre protocolli volti a stravolgere le finalità di questo sostegno al reddito dei lavoratori delle aziende siciliane fino ad pervenire ad interpretazioni estensive della Legge, che hanno generato un’altra normativa in materia, come evidenziato da ultimo dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero del Lavoro. Ciò ha determinato anche la fine dei fondi necessari, che in precedenza erano bastevoli per la copertura di una intera annualità, della Cassa Integrazione per la Regione siciliana già a maggio 2012.

Invece precisi obblighi di legge sono stati disattesi nel caso della mancata attivazione del fondo di garanzia regionale per l’anno 2012 a favore dei lavoratori, che attendono invano questi emolumenti e stanno procedendo ad adire un giudice con azioni collettive di rivendicazione del diritto.

Ciò che piuttosto si sarebbe richiesto ad un dirigente generale di alta professionalità è di produrre lo sforzo normativo di integrare i Regolamenti comunitari con la legge regionale, nazionale (anche Costituzione Italiana) ed il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Ciò avrebbe eliminato tutte le empasse che il sistema incontrerà nel riconoscimento dei diritti negati dall’Autorità di Gestione dell’FSE (Fondo Sociale Europeo), per esempio nel caso del servizio degli Sportelli Multifunzionali per la malattia, le ferie, ecc.

Si sarebbe richiesto, ancora, al dirigente generale di lavorare per l’impegno delle somme sul bilancio regionale necessarie a sostenere il cofinanziamento a carico della Regione siciliana per l’Avviso 20/2011 con il serio rischio di compromettere tutta la programmazione delle attività formative 2012. Sarebbe stato opportuno, inoltre, accogliere le istanze degli enti di formazione storici di partecipazione all’Avviso 20/2011, con la consequenziale incertezza di ricollocazione lavorativa di centinaia di operatori tra i più anziani e qualificati del settore, come quelli dell’Enaip di Caltanissetta, dell’Irfap, ecc. Ovviamente, quello che avrebbe dovuto fare l’Amministrazione Attiva verrà disposto da un giudice.

Si contesta, ancora, al dirigente generale Albert la mancata programmazione della ricollocazione del personale che resterà privo di incarico all’avvio delle attività formative 2012, ciò anche in violazione delle leggi regionali in vigore in materia.

Infine non condividiamo la scelta politica di dover considerare gli enti di formazione delle aziende ex 2555 C.C. (Codice Civile) con la possibilità per essi di produrre utili, soldi questi che verranno sottratti sicuramente ai lavoratori siciliani.

Tutti questi comportamenti ed atti hanno prodotto: insicurezza del posto di lavoro per il futuro e/o di ricollocazione dei lavoratori della formazione professionale mancanza di stipendi da sei a dodici mensilità, mancati versamenti dei contributi per il periodo segnalato, mancato accantonamento del TFR; e pertanto moltiplicato il contenzioso dei cittadini, dei lavoratori e degli enti di formazione contro la Regione siciliana.

Oggi salutiamo positivamente il provvedimento dell’avvocato Accursio Gallo, neoassessore alla Formazione professionale, almeno per tre ragioni.

La prima per avere creato un Comitato paritetico per la risoluzione delle problematiche del settore della formazione professionale con l’impegno di tenere conto delle istanze delle forze sociali.

La seconda di iniziare la sua attività di amministratore regionale applicando la legge regionale 6 marzo 1976 n. 24,  richiamando gli artt. 2 e 5, che si occupano di disciplinare il coordinamento delle attività didattiche degli enti di formazione; l’attività di controllo della gestione tecnica ed amministrativa dei corsi di formazione; e l’attività di vigilanza sull’operato degli enti di formazione.

La terza di agire in controtendenza ai comportamenti errati del dirigente generale Albert, che ha disconosciuto persino la legge ed i diritti elementari dei lavoratori, comportamento che la Pubblica Amministrazione non può tenere.

Redazione

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