NON E IL PRIMO ENTE FORMATIVO CHE, NEL MARASMA GENERALE PROVOCATO DALLA INCONCLUDENZA DEL GOVERNO REGIONALE NEL SETTORE, PROVA A SBARAZZARSI DEL PERSONALE IN VIOLAZIONE DELLE NORME E DEL CONTRATTO COLLETTIVO DI LAVORO
LEfal Regione Sicilia nel mirino del Sinalp. Il sindacato autonomo ha diffidato lente di formazione a provvedere con carattere durgenza alla revoca del preavviso di licenziamento. Alla base della richiesta, il possibile licenziamento di alcuni lavoratori posto in essere in violazione del quadro normativo e contrattuale, almeno secondo il Sinalp.
A parere dellorganizzazione sindacale, lEfal Regione Sicilia risulterebbe essere un pubblico ufficiale incaricato di un pubblico servizio in ragione del profilo giuridico derivante dalla gestione di un servizio pubblico concernente lespletamento di attività formative istituite, finanziate e controllate dalla Regione Siciliana.
Non si comprendono bene le ragioni per le quali – ha dichiarato Mario Mirabile, coordinatore regionale Interventi formativi del Sinalp – lEfal abbia deciso unilateralmente ed in assenza di un solo fondato motivo di notificare al personale il provvedimento che di fatto rappresenta un licenziamento, con laggravante del mancato rispetto di quanto disposto dal Contratto collettivo di lavoro vigente in tema di procedura di mobilità.
LEfal aderisce a Forma, associazione degli enti formativi firmataria de contratto nazionale della Formazione professionale, ed è ente strumentale della Regione siciliana ha sottolineato Mirabile e non ha alcun senso licenziare il proprio personale in quanto soggetto incaricato di pubblico servizio.
La diffida e messa in more – ha precisato lesponente sindacale – mira ad interrompere gli effetti giuridici di un atto viziato ab origine. Viceversa, leventuale protrarsi di comportamenti omissivi metterebbe a rischio e pregiudicherebbe ancor di più la sfera giuridica, contrattuale e patrimoniale dei dipendenti determinando il nascere di effetti lesivi e configurando rilievi di dolo”.
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