Formazione/ Lazzano (Ull): “L’accordo si ispira al rispetto del principio di legalità, della legge regionale 25/93 e del Ccnl”

PUNTUALITA’ E COORETTEZZA DELLE RETRIBUZIONI, ALBO DEGLI OPERATORI E SALVAGUARDIA DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI SONO I CARDINI SUI QUALI POGGIA L’INTESA

L’accordo sull’avvio della terza annualità dell’Avviso 20/2011, finanziato con le risorse del ‘Piano giovani’ continua a non convincere il popolo degli operatori della Formazione professionale, scottati dai i tanti impegni assunti dal Governo e dall’amministrazione regionale e poi disattesi.

Torna a chiarire alcuni aspetti dell’intesa Alessandro Lazzano, portavoce dell’Unione lavoratori liberi della Formazione professionale della Sicilia.

“L’accordo sottoscritto nei giorni scorsi – afferma Lazzano – si muove lungo due direttrici. La prima è raggiungere la puntualità e la correttezza delle retribuzioni ai lavoratori. Obiettivo importante, perché, fino a questo momento, si è andati avanti con acconti e forti ritardi, anche di ventiquattro mesi”.

“La seconda direttrice su cui si muove l’accordo – continua Lazzano – riguarda il principio della salvaguardia dei livelli occupazionali del personale, così come previsto dalla legge regionale. Il percorso amministrativo sta seguendo una precisa logica funzionale di cui l’accordo sottoscritto è un atto propulsivo”.

“Questa logica funzionale della salvaguardia occupazionale – riferisce il portavoce di Ull – prevede come primo atto l’aggiornamento dell’Albo dei lavoratori, pubblicato in stesura definitiva sul sito del dipartimento regionale della Formazione professionale e che, probabilmente, tra dieci giorni, sarà pubblicato in attesa che venga pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana per dare piena efficacia giuridica al provvedimento”.

“L’accordo poggia sulla legge n.25 del 1 settembre 1993 che tutela i livelli occupazionali e garantisce la continuità lavorativa – ricorda Lazzano -. Così si stabilisce un’azione amministrativa in controtendenza in quanto prodotto in modalità illegittima dalla precedente Amministrazione regionale ed improntata al principio del rispetto della legge e del principio di legalità”.

“L’accordo, inoltre – ci dice Lazzano – prevede l’applicazione delle regole della circolare n.10/94 aggiornata alla normativa attuale ed al Contratto collettivo di lavoro in vigore secondo la logica del ripristino delle liste di mobilità provinciali presso i Servizi Centri per l’Impiego della Sicilia, eliminando ogni discrezionalità concessa solo alle singole agenzie formative”.

“Il principio di ‘non licenziabilità’ espresso nell’accordo – riferisce il rappresentante dei lavoratori – impegna l’Amministrazione regionale a tutelare tutti i lavoratori iscritti all’Albo, attraverso percorsi alternativi come prepensionamenti, incentivi all’esodo, possibili percorsi di riqualificazione”.

“L’accordo, quindi, si prefigge di vincolare tutti gli enti che devono svolgere attività formative di qualsiasi genere, finanziati con i fondi regionali, nazionali e comunitari – conclude Lazzano – ad attingere il personale dall’Albo”.

Nota a margine

I chiarimenti di Alessandro Lazzano, che è uno che di certo non le manda a dire e non ha lesinato, nel passato, critiche al Governo del presidente Rosario Crocetta e alla dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale alla Formazione professionale, vanno nella direzione di rimarcare alcune conquiste che sono il frutto di una lunga trattativa.

Adesso la questione è altra. Saranno di parola il presidente Crocetta, l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra e la dottoressa Corsello, dando seguito ai criteri sottoscritti nell’accordo?

Fino ad oggi sono molti gli impegni assunti e disattesi che non lasciano ben sperare per il futuro.

L’accordo comunque costituisce l’ennesima cornice politica ed amministrativa che vincola il governatore della Sicilia al rispetto delle regole che ha concordato e condiviso.

Come dire inchiodato alle responsabilità politiche, che non tarderanno a pesare sul futuro del Governo e della maggioranza di partiti che ne sostengono al Parlamento siciliano l’azione.

Giuseppe Messina

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