Formazione, lavoratori di Palermo abbandonati

da Fabrizio Russo,
sindacalista dello Snals Confsal
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Caro Leoluca Orlando, caro Fabrizio Ferrandelli,

nella Palermo che soffre per le tante vertenze del lavoro che rischiano di minare ogni coesione sociale e ogni principio di solidarietà non si parla più, o meglio non si parla per niente, delle migliaia di lavoratori palermitani della formazione professionale.

Solo qualche dato: da circa 5 mesi migliaia di lavoratori palermitani sono in Cassa integrazione in deroga senza percepire alcun reddito. Molti di questi lavoratori, malgrado nel 2011 abbiano svolto regolare prestazione lavorativa, non hanno percepito gran parte delle relative retribuzioni. Cioè: gli enti della formazione professionale li hanno fatti lavorare ma non li hanno pagati.

In media si tratta di circa 6 mensilità non percepite. La stessa sorte è stata riservata ai lavoratori dei cosiddetti “servizi formativi” che, pur svolgendo regolare e quotidiana attività lavorativa, da mesi non percepiscono alcun emolumento. Il caso limite è rappresentato dal Cefop, dove i lavoratori non percepiscono alcun reddito da circa due anni!

In compenso saranno pagate parcelle milionarie ai commissari straordinari.

Tutto e tutti in attesa di un bando milionario di risorse europee il cosiddetto “Avviso 20”, che più che uno strumento di programmazione sembra una ennesima lottizzazione fra deputati regionali e nazionali per garantire entrate milionarie agli enti. Una condizione di illegalità assoluta!

Questi lavoratori sono i lavoratori dipendenti della politica siciliana che, come è noto, in Sicilia, da sempre, gestisce i flussi milionari della formazione professionale. Una sorta di versione siciliana dei famigerati “costi della politica”.

Oggi dopo averne assunti a migliaia la mala politica ha deciso di considerarli “invisibili”. Sia per la pubblica amministrazione siciliana che per la politica regionale questi lavoratori, infatti, non esistono più, non hanno nessun diritto, meno che mai il diritto ad un reddito. Né per loro, né per la loro famiglie.

E mentre la politica siciliana continua a speculare con i flussi milionari della formazione, stavolta di provenienza europea, questi lavoratori sono costretti all’indigenza. Vittime di una folle politica del governo regionale che continua a garantire privilegi ai signori della formazione professionale, abbandonando invece al loro destino questi lavoratori.

Caro Luca, Caro Fabrizio, non vogliamo essere condannati ad essere invisibili per sempre! Non vogliamo continuare ad essere prigionieri di questa infernale macchina dello sperpero di denaro pubblico! Rivendichiamo un lavoro utile!

Ecco: non vogliamo né promesse, né facili pietismi: al contrario, vogliamo pensare che anche questi lavoratori possano contribuire con il loro lavoro alla rinascita di Palermo e della Sicilia.

Vi chiediamo però un impegno, una parola per quanto di vostra competenza, affinché anche questi lavoratori abbiano il diritto ad un lavoro vero e finalmente siano liberati dalla schiavitù dalla politica siciliana. Che si metta fine definitivamente a questo scandalo, a questo circo milionario della formazione professionale siciliana che ricatta i lavoratori e non forma ormai proprio nessuno.

Foto di prima pagina tratta da formatoriliberisicilia.blogspot.com

 

 

Redazione

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