Formazione: l’affidamento in house delle risorse comunitarie è illegittimo, almeno secondo Patrizia Monterosso. E il Ciapi di Priolo?

ARRIVA DAGLI UFFICI DI PALAZZO D’ORLEANS LA ‘BOCCIATURA’ DEL DISEGNO RIFORMATORE DEL GOVERNO CROCETTA. E’ IL SEGRETARIO GENERALE DELLA REGIONE A FARE CHIAREZZA SUL MECCANISMO DI ASSEGNAZIONE DIRETTA DEI FONDI COMUNITARI A STRUTTURE DI PROPRIETA’ REGIONALE

Si abbatterebbe l’ennesima grana sull’operato dell’esecutivo siciliano che pare avere perduto la retta via, quello smalto che ne aveva agevolato i primi passi verso la moralizzazione della Sicilia. E’ notizia di qualche ora fa che la procedura di affidamento dei fondi strutturali in house a uffici della Regione siciliana è pratica illegittima. A dichiararlo è Patrizia Monterosso, numero uno della burocrazia regionale.

Succede infatti che il Governo di Rosario Crocetta affidi ingenti risorse finanziarie al Ciapi di Priolo in house e senza approntare alcun bando pubblico, mentre prosegue l’inchiesta sullo scandalo che ha coinvolto il Ciapi di Palermo che di risorse comunitarie con tale meccanismo ha fatto man bassa. Ed è quanto mai attuale il tema della procedura di affidamento in house delle risorse comunitarie, soprattutto quando il trasferimento delle somme di denaro viene attuato bypassando la procedura amministrativa che ne prevede il bando pubblico.
Nella deposizione spontanea resa lo scorso 25 novembre alla Guardia di Finanza di Palermo come persona informata sui fatti, Patrizia Monterosso attacca frontalmente politici e burocrati che avrebbero gestito direttamente le risorse del Piano operativo del Fondo sociale europeo 2007/2013 attraverso il Ciapi con il “trucchetto” dell’affidamento in house.
Dal citato verbale, pubblicato dal quotidiano online Livesicilia, il segretario generale della Regione ed all’epoca dell’inchiesta riguardante il Ciapi di Palermo, dirigente generale del dipartimento formazione professionale, riferisce con chiarezza che uno dei motivi che hanno interrotto ogni relazione con Gaspare Lo Nigro, ex dirigente generale dell’Agenzia regionale per l’ impiego, fu proprio il rifiuto ad assecondarlo sul finanziamento al Ciapi di Palermo di progetti con la formula “in house”.
È la Monterosso a citare Lo Nigro e un progetto del Ciapi di Palermo sulla formazione professionale del servizio 118. “Mi parlò molto bene del progetto e, sulla base di alcune somme che non erano state ancora impiegate, mi propose di prorogare e finanziare la prosecuzione del progetto”.

Come riportato da Livesicilia, la faccenda non convinse la Monterosso: “Io risposi di no anche perché, devo ammettere, che da subito non vidi di buon occhio l’istituto dell’affidamento in house che, per l’appunto, consentiva al Ciapi di ottenere contributi pubblici direttamente, vale a dire senza l’indizione di bande e gare. In verità il Ciapi in Dipartimento era considerato un vero e proprio mostro sacro della formazione e il suo portavoce più autorevole era proprio Lo Nigro”.
Uno status che avrebbe consentito all’ente di formazione, oggi travolto dallo scandalo e in liquidazione, di fare man bassa di finanziamenti pubblici.
“La cosa che mi stupì – ha chiarito la Monterosso – fin da subito fu la circostanza che tutti i progetti di formazione della programmazione del Fondo sociale europeo per il periodo dal 2000 al 2006 erano stati affidati dall’Agenzia per l’impiego al Ciapi Palermo”.
Di fronte alla ricostruzione così chiara e nitida di quanto accaduto con la gestione dei fondi comunitari affidati al Ciapi di Palermo ci chiediamo: come mai il presidente Crocetta si è convinto a riformare il settore della Formazione professionale con il trasferimento di attività formative, risorse e personale al Ciapi di Priolo sempre con la formula dell’house, oggi sotto tiro nell’inchiesta della magistratura? Cosa sarebbe cambiato tra il 2008 ed 2013? Quali certezze avrebbe Crocetta per adottare delibere di Giunta di trasferimento di risorse, progetti e personale all’ente di formazione di proprietà regionale senza alcuna gara pubblica?

In cosa sarebbero diversi allora Rino Lo Nigro, ed il governatore Crocetta? Sappiano di certo che il primo è stato dirigente generale dell’Agenzia regionale per l’Impiego, oggi sott’inchiesta e l’altro è invece il presidente della legalità e della liberazione della Sicilia da mafia e malaffare. E quali punti avrebbero in comune? Sicuramente la gestione delle risorse comunitarie destinate alla formazione professionale e all’orientamento in house.
Ed ancora c’è un altro fatto che non convince. Come mai la dottoressa Monterosso, che nel caso del Ciapi di Palermo si è affrettata a dichiarare l’illegittimità dell’utilizzo delle risorse comunitarie in house, non ha impedito o, quanto meno, messo in guardia il presidente Crocetta dal proposito – poi avveratosi con l’avvio del progetto Spartacus – di trasferire al Ciapi di Priolo risorse e personale senza alcun bando pubblico?
Eppure nel ruolo di segretario generale della Regione avrebbe potuto benissimo farlo. È davvero strano, lo ripetiamo, che la dottoressa Monterosso non abbia aperto bocca sulla decisione del presidente Crocetta di trasferire circa mille e 800 operatori di sportello dagli enti formativi al Ciapi di Priolo attraverso con il progetto Spartacus.
Cosa c’è sotto? Forse quello che non si sa poteva fare al Ciapi di Palermo si può fare adesso al Ciapi di Priolo? E perché? Per le vicende del Ciapi di Palermo ci sono burocrati e politici sono sotto inchiesta o in galera. Com’è possibile che si replica con affidamento in house al Ciapi di Priolo? Ciò che non è consentito ad alcuni è consentito ad altri?
Il progetto Spartacus pare aver partorito un mostro amministrativo. Una procedura iniziata male e che rischia di finire peggio. Una per tutte. Il progetto si pone come obiettivo le politiche attive del lavoro. Qualcuno dovrà spiegare, prima o poi, ai funzionari dell’Ufficio antitruffa comunitario (Olaf) a Bruxelles quali obiettivi avranno raggiunto tutti gli operatori assegnati preso gli uffici del dipartimento regionale Istruzione Formazione professionale. Sono in tanti ad occupare una scrivania dentro l’assessorato od anche al dipartimento regionale Lavoro facendo gli uscieri o le fotocopie a questo o quel dirigente, altro che orientamento!
I più fortunati e raccomandati, ancora peggio, pare abbiano avuto assegnate da qualche dirigente di altro rango le credenziali per caricare i mandati di pagamento sul Sic. Siamo giunti alla follia? Dipendenti di enti formativi che caricano i mandati dei propri enti o di quelli degli amici? Se così fosse, certo non ci sarebbe da stare tranquilli.
Eppure il Governo non sembra arrestarsi, si accingerebbe a trasferire, almeno sulla carta, circa mille e 500 lavoratori degli Interventi formativi ed almeno 500 corsi di formazione che dovrebbero essere organizzati, avviati, gestiti e portati a conclusione nei diversi territorio dell’Isola. Sarà dura, molto dura. E in tutto questo la dottoressa Anna Rosa Corsello che fa? Copre sempre la spalle all’alto dirigente, colei che c’ha messo la faccia, o cosa? Da qualche giorno abbiamo lanciato il nostro convincimento che il ‘Piano giovani’ rischia di fallire ancor prima di essere avviato.

Giuseppe Messina

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