Formazione/ La ‘strana’ storia dell’ ‘Anta’, l’incontro tra Rino Lo Nigro e Anna Rosa Corsello e un esposto alla Corte dei Conti

UN ENTE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE AVREBBE ‘INCHIODATO’ ALLE LORO RESPONSABILITA’ GLI ALTI BUROCRATI DELL’ASSESSORATO PER UNA STRANA FACCENDA DI PRESSIONI SU UN PROVVEDIMENTO DI LICENZIAMENTO COLLETTIVO

Tutto ruoterebbe attorno a un esposto dall’ente di formazione ‘Anta’ tirato in ballo da una strana vicenda che vede protagonisti alti burocrati della pubblica amministrazione regionale. A cominciare dall’ex dirigente generale, Gaspare ‘Rino’ Lo Nigro e da Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale e del dipartimento Lavoro.

Storia strana. Dove nomi di fantasia si mescolano con la realtà. Sullo sfondo, un ente di formazione che finisce fuori dall’Avviso 20/2011. Un ente che Lo Nigro chiama ‘Anta’, che aveva già licenziato ‘per giusta causa’ i propri dipendenti.

La storia s’intreccia con il ‘Ciapigate’, lo scandalo che ha spazzato via il Ciapi di Palermo, l’ente di formazione regionale al centro di una vicenda giudiziaria collegata all’erogazione di finanziamenti europei per progetti in realtà poi mai portati avanti (ma con i soldi che sono stati spesi all’insegna degli sperperi).

La vicenda, che abbiamo appreso da indiscrezioni, si lega alla polemica scoppiata all’epoca dei fatti tra il già citato Lo Nigro, ex dirigente generale dell’Agenzia per l’impiego, oggi in pensione, e la dottoressa Corsello. Quest’ultima ha accusato Lo Nigro di avere fatto pressioni su di lei per convincerla a non revocare il finanziamento di 15 milioni al Ciapi per il progetto Co.Or.Ap.

Il Co.Or.Ap. è un progetto finito sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati e della Guardia di Finanza di Palermo. Tra il 2006 ed il 2009 avrebbe dovuto fornire un orientamento professionale ai giovani subito dopo il loro diploma, aiutandoli, attraverso l’apprendistato, a trovare un lavoro. I numeri emersi dall’inchiesta sono impietosi e scandalosi. Su tremila giovani da formare, appena diciotto hanno completato le attività di apprendistato e nessuno ha trovato lavoro!

 

Le polemiche (che hanno spinto il Governo regionale all’epoca dei fatti guidato dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ad avviare le procedure di liquidazione del Ciapi di Palermo, Ente formativo strumentale a totale partecipazione della Regione siciliana), originano dalla frode rilevata dagli ispettori antifrode della Commissione europea (Olaf). La distrazione dei fondi comunitari è legata all’utilizzo “alla carlona” del finanziamento per il progetto denominato “Consulenza, Orientamento, Apprendistato” (acronimo Co.Or.Ap.).

La dottoressa Corsello, sentita dai finanzieri, ha riferito che qualche giorno prima di firmare, nel febbraio 2013, il decreto di revoca del contributo concesso per il progetto Co.Or.Ap (si trattava dell’attivazione delle procedure per il recupero coatto dei 15 milioni di euro dati al Ciapi), è stata contattata telefonicamente da Lo Nigro. Quest’ultimo avrebbe chiesto alla dottoressa Corsello un incontro.

“Lo Nigro – riferisce Anna Rosa Corsello – mi esortò a non sottoscrivere il provvedimento di revoca del contributo concesso al Ciapi Palermo per il progetto Co.Or.Ap., precisando che non bisognava revocare il contributo in quanto le procedure adottate per la concessione erano regolari e che il progetto si era regolarmente svolto”.

Lo Nigro, ovviamente, si difende. Nel corso dell’interrogatorio del 20 giugno 2013 dà un’altra versione dei fatti. Il dirigente generale oggi in pensione racconta ai magistrati di aver contattato ed incontrato la dottoressa Corsello, in quanto dirigente generale del dipartimento Lavoro e non come dirigente generale del dipartimento di Formazione professionale. Un incontro, precisa Lo Nigro, non per dissuaderla a revocare il finanziamento al Ciapi per il progetto Co.Or.Ap, ma per un problema legato a un licenziamento collettivo operato dall’ente di formazione professionale ‘Anta’.

Lo Nigro era già in pensione, ma conosceva la dottoressa Corsello per avere lavorato con lei quando ricopriva il ruolo di dirigente generale dell’Agenzia regionale per l’impiego poi soppressa dalla legge regionale n.26 del 9 maggio 2013 che ne ha trasferito le competenza al dipartimento Lavoro.

Dalle indiscrezioni raccolte emergerebbe una diversa ‘lettura’ dei fatti. 

L’ente di formazione ‘Anta’ – denominazione che Lo Nigro utilizza nelle dichiarazioni rilasciate durante l’interrogatorio – che aveva licenziato il proprio personale per giusta causa, si è ritrovato ‘magicamente’ escluso dall’Avviso 20/2011.

Non è tutto. I dipendenti, difesi nella vicenda del licenziamento dall’ex dirigente generale dell’Agenzia per l’impiego, cioè dallo stesso Lo Nigro, sono stati reinseriti, pur non avendone diritto in quanto licenziati per giusta causa, nell’Albo degli operatori della Formazione professionale.

La circolare n.1 del 15 maggio 2013, a firma della dottoressa Corsello, prevede, infatti, che in caso di risoluzione del contratto a seguito di licenziamento per motivi disciplinari il lavoratore perde il diritto a richiedere o mantenere l’iscrizione all’Albo.

Questo è quello che sarebbe accaduto a parte del personale dipendente dell’ente ‘Anta’, destinatario di provvedimento di licenziamento ‘per giusta causa’ con conseguente perdita di ogni diritto all’iscirizione all’Albo regionale degli operatori della Formazione professionale in Sicilia.

Recentemente l’Anta, come dicevamo, ha presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti di Palermo, diffidando anche l’assessorato alla Formazione professionale e la dottoressa Corsello, in qualità di dirigente generale. L’ente, come già ricordato, non ha ottenuto il finanziamento a valere sull’Avviso 20/2011 per via del punteggio insufficiente raggiunto in sede di valutazione, ma si è collocato nella graduatoria tra gli enti finanziabili.

La graduatoria, nonostante il rinvenimento di economie a seguito di revoche del finanziamento o corsi non avviati, non è stata mai ‘scorsa’. Questo avrebbe spinto l’ente, dalle indiscrezioni raccolte, a presentare un esposto.

L’Avviso 20/2011 agli articoli 4 e 8 chiaramente prevede lo scorrimento della graduatoria in caso di economie. Cosa che non è avvenuta. La giurisprudenza consolidata conferma il carattere di vincolo anche per la pubblica amministrazione dei bandi/avvisi che costituiscono ‘lex specialis’ tra le parti: il privato da un lato ed il dipartimento Formazione professionale, come in questo caso, dall’altro.

Una brutta gatta da pelare, per la dirigente generale ‘tuttofare’ del dipartimento Lavoro, del dipartimento Formazione professionale, dell’Autorità di Gestione del Fondo sociale europeo e di altri incarichi in società partecipate dalla Regione siciliana e poste in liquidazione.

Come finirà la questione è presto per dirlo, ma c’è da aspettasi qualche colpo di scena in un settore che dalle sabbie mobili della illegalità in cui è precipitato non ne vuol sentire di uscire.

Nota a Margine

Ma l’ ‘Anta’ esiste? Dalle ricerche effettuate non siamo riusciti a rintracciare un ente di formazione professionale denominato così. Il mistero, dunque, si infittisce.

Cosa c’è dietro le indiscrezioni? Nei prossimi giorni il contenuto dell’esposto potrebbe essere depositato ed allora, forse, si potrebbe capire un po’ di più di questa storia dove le ombre, fino ad oggi, hanno la preminenza sulle luci.

Foto di prima pagina tratta da comuniepoint.it

 

Giuseppe Messina

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