Formazione, il grande inghippo della Cassa integrazione

Mentre si estendono a tappeto in tutta la Sicilia le indagini sulle attività realizzate dagli Enti formativi, diversi sono gli interrogativi che non fanno presagire a nulla di buono . Chissà cosa avrà risposto agli inquirenti il già dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale, chiamato, nei giorni scorsi, probabilmente a riferire sull’operato.

Sono veramente tante, le cose che non convincono dell’azione amministrativa di Ludovico Albert. Per esempio, ci incuriosisce un tema ricorrente che ha tenuto banco le scorse settimane. Sapere quanto può aver inciso, sul risanamento dei debiti pregressi, l’utilizzo, da parte degli Enti formativi, della Cassa integrazione guardagni in deroga (Cgid) non è mera curiosità, ma una necessità. Un modo per iniziare a far emergere possibili e probabili porcherie e per fare pulizia nel settore.

Ed allora, se così fosse, se dal rischio dovessimo pervenire a fatti concreti, dovremmo ammettere che qualcosa non va proprio, che qualcosa non funziona. Proviamo a fare il punto sui recenti fatti.
Il 9 agosto scorso le associazioni degli Enti formativi Forma, Cenfop, Assofor, i dirigenti generali del dipartimento regionale del Lavoro, Anna Rosa Corsello, e del dipartimento Istruzione ed Formazione professionale, Ludovico Albert, ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali siglavano un protocollo di intesa. Accordo nel quale i sottoscrittori convenivano che “non essendoci le condizioni per concedere al comparto della Formazione professionale, impegnato nell’Avviso 20, i benefici della Cassa integrazione in deroga a partire dal 1 agosto 2012, fatti salvi specifici casi eccezionali e straordinari” si impegnavano a “rinegoziare le pre-intese che traguardavano oltre la data indicata”.
Desta stupore scoprire che la normativa che regola la Cassa integrazione guadagni (Cig) ed in particolare l’ammortizzatore sociale in deroga, contempli esclusivamente l’eventuale allungamento del periodo di Cassa integrazione guadagni come caso eccezionale. In tal senso, non v’è traccia di casistica di altro genere.

A questo punto ci chiediamo: ma cosa devono ancora inscenare taluni Enti gestori per turlupinare i lavoratori? Non basta quanto è stato sottratto dalle tasche dei dipendenti del settore della formazione professionale a giovamento del risanamento dei debiti? E’ stato messo in atto un ‘golpe bianco’, cioè un piano di ristrutturazione a scapito dei lavoratori.

Per la verità, i precedenti tentativi di utilizzare fondi ministeriali erano falliti miseramente. L’applicazione della Cigd al settore della formazione professionale siciliana non è stato un effetto speciale degno del miglior film di fantascienza? Anzi, pare proprio che sia stata la maniera per favorire alcuni Enti a discapito di altri.

Infatti, uno dei pochi casi, cosiddetti eccezionali e straordinari che gli Enti di formazione possono praticare per giustificare il ricorso agli ammortizzatori sociali, è l’eventuale mancato finanziamento ai sensi dell’Avviso 20/2011: sono i casi riguardanti l’Enaip di Caltanissetta, la Fondazione Cas Onlus e l’associazione Sicilform. Altre arzigogolate e macchinose fantasie è meglio lasciarle ai prestigiatori professionisti.

Ed ecco la proposta. Gli Enti formativi dovrebbero dichiarare il proprio personale in esubero, distinguendolo tra strutturale o congiunturali chiedendo di applicare le tutele normative che regolano il comparto formativo siciliano. Ma Albert pare si sia distinto per diversi giochi di prestigio sul riconoscimento in favore di taluni della Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd).

Un primo gioco di prestigio si è verificato nella concessione dello stato di eccezionalità riconosciuto all’Ial Sicilia ed all’Ecap di Palermo. In questi due casi, le sigle sindacali firmatarie dell’accordo del 10 agosto (da notare la velocità nell’indire la riunione) hanno dato riprova della rinomata fantasia. Che cosa hanno inteso per “eccezionalità”? E’ calato il silenzio sull’argomento?

Del resto, Albert durante la riunione del 9 agosto era stato chiarissimo dichiarando: “Cosa aspettano gli Enti a richiamare il personale visto che l’Avviso 20 copre i costi a far data dal 8 giugno 2012 e per un anno?”. Chiaramente, i novelli imprenditori hanno radicalmente mutato atteggiamento. Prima, con i Piani regionali di offerta formativa (Prof) gli Enti erano pronti ad avviare subito le attività sotto la propria responsabilità (tanto pagava “Cappiddazzu”).

Adesso che si fa? Ora tutto ad un tratto sono diventati cauti ed aspettano possibili cambiamenti, ed attendono la registrazione del decreto di finanziamento ‘vistato’ dalla Corte dei Conti. Ma chi pagherà il periodo che va dal 1 giugno 2012 alla data di rientro del personale, visto che i soldini destinati alla Cassa integrazione sono sfumati come neve al sole?

Vogliamo chiarire il significato di “casi eccezionali e straordinari”, specialmente quando questi sono applicabili nel rispetto della normativa vigente? Si ritiene ‘caso eccezionale’ la temporanea assenza di commesse che comportano l’impossibilità di adempiere a tutte le obbligazioni sottoscritte. Contesto che, dimostrando i motivi per la ripresa economica, giustifica la richiesta ed erogazione della Cassa integrazione ordinaria in deroga. Questione che incide sulla corretta redazione del bilancio di esercizio. Vedremo nei prossimi giorni gli sviluppi dei controlli a cosa porteranno. Restiamo fiduciosi.

 

Giuseppe Messina

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