IL GOVERNO CROCETTA DOVREBBE ACCELERARE SULLA RIPRESA DEL PROGETTO PROMETEO. SARA’ – SE SI MATERIALIZZERA’ – UNA BOCCATA D’OSSIGENO. MA AI LAVORATORI DEL SETTORE SERVE ALTRO. PER ESEMPIO UN SERIO PROGRAMMA DI LOTTE SOCIALI
Il settore della formazione professionale brucia. La protesta dei lavoratori non si placa.
Le cronache narrano di unaltra giornata, quella di ieri, di tensione e disperazione tra gli operatori che si sono riversati davanti i cancelli dellassessorato regionale alla Istruzione e Formazione professionale sin dalle prime ore della mattinata.
Si sono vissuti momenti drammatici che hanno coinvolto alcuni lavoratori che hanno miracolosamente impedito a Costantino Guzzo, dipendente dello Ial Sicilia, sospeso da oltre un anno, senza stipendi e lavoro, di gettarsi dal cavalcavia della Circonvallazione.
Lintervento dei colleghi col supporto delle forze dellordine ha ristabilito la calma. Il si-tin prosegue in attesa che qualcosa succeda. Dagli uffici di diretta collaborazione dellassessore, Nelli Scilabra, è iniziato un tam-tam di incontri e confronti con delegazioni di lavoratori e con lo stesso Guzzo.
Da quanto è emerso dallincontro tra i lavoratori ed un collaboratore dellassessore Scilabra, pare che il progetto Prometeo del Ciapi dovrebbe avviarsi il prossimo 13 ottobre. Con linizio dei percorsi formativi in mille e 415 sarebbero ricollocati.
Ci auguriamo per i lavoratori che, questa volta, non si tratti delle solite parole, ma dellavvio del progetto che dovrebbe impiegare i lavoratori per sette mesi.
Almeno ci troveremmo di fronte ad una boccata dossigeno per una parte dei 4000 lavoratori ingiustamente licenziati, di fatto, dal Governo regionale.
Nota a margine
Giusto parlare di una boccata d’ossigeno. ma non è questa la risoluzione del problema. Bisogna avere il coraggio di guardare alla realtà: e la realtà è che l’attuale Governo regionale vuole chiudere il settore e liberarsi degli attuali lavoratori per avere le mani libere.
Con molta probabilità, non sarà l’attuale assessore, Nelli Scilabra, a portare a termine questo disegno, perché – soprattutto dopo il flop del presidente Rosario Crocetta andato i scena ieri all’Ars – l’assessore uscirà di scena, forse prima che la censura si materializzi a Sala d’Ercole.
Ma il disegno del Governo rimarrà in piedi, almeno fino a quando a Palazzo d’Orleans resterà Crocetta. E siccome noi non crediamo che Crocetta andrà via presto, l’unico consiglio che possiamo dare ai lavoratori è quello di organizzarsi per nuove e più efficaci lotte sociali.
Coinvolgendo anche i sindacati, che comunque non dovranno avere la leadership del movimento di protesta.
Superfluo aggiungere che i gesti estremi non servono. Certi gesti estremi, di per sé sempre sbagliati, non sortirebbero alcun effetto. Perché chi ha in testa un progetto di ‘macelleria sociale’ non si lascia impressionare.
E’ il Governo che deve temere gli scioperi. Non è autoflagellandosi che si ottengono i risultati.
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