Formazione/ I sindacati autonomi attaccano il Governo regionale: “Non ha un progetto per il rilancio del settore”

Non c’è pace per un settore finito nelle mani di un Governo di incompetenti.

Sulle criticità che soffocano il settore della Formazione professionale lo scorso 5 agosto si è tenuto un incontro tra le parti sociali e l’assessore regionale per l’Istruzione e la formazione professionale. In precedenti nostri articoli è stata riportata l’analisi sugli argomenti trattati e sugli scenari possibili.  Rimarchiamo come il meccanismo di finanziamento previsto dal Piano giovani rischierebbe di allungare i tempi per il pagamento delle retribuzioni in favore dei lavoratori. Andiamo con ordine e ripercorriamo la giornata di confronto per riferire dei diversi giudizi espressi da alcune organizzazioni sindacali.

Si è parlato di Avviso n. 20/2011 e seconda annualità che sarà finanziata, lo ricordiamo, attraverso le risorse e le  modalità previste dal Piano giovani. È emerso che gli enti dovranno attenersi alla riedizione degli stessi corsi già svolti nella prima annualità. Tra le attività oggetto di finanziamento non è prevista ad oggi  la riedizione per quanto concerne la formazione permanente e continua (finanziata invece con l’Avviso 20/2011 nella prima annualità). Filiera formativa per la quale  l’assessore Nelli Scilabra avrebbe comunicato il proposito di volere finanziare con un bando apposito.

Per quanto concerne la seconda annualità, già riedita nei progetti presentati Forgio (formazione per i giovani) e Fas (formazione per gli ambiti speciali indirizzata alle fasce deboli), è emersa una criticità nella erogazione del finanziamento. È stato rilevato che, dovendo seguire le regole dei servizi nazionali di cui al PAC, è prevista solamente  l’anticipazione del solo 5 per cento della somma complessiva impegnata. La rimanente parte (quella più cospicua pari al 95 per cento) verrebbe erogata a stati di avanzamento. Quindi la maggior parte del servizio prestato dovrebbe essere pagata soltanto dopo la chiusura della fase di rendicontazione delle spese sostenute. Con gli attuali tempi della burocrazia regionale i rischi ci sono, e come!

Un dramma per i lavoratori che, stante allo scenario che si delineerebbe, subirebbero altri ritardi nei pagamenti.
Le organizzazioni sindacali Snals Confsal sindacato firmatario del Contratto collettivo di lavoro della categoria) e Unione Lavoratori Liberi (movimento di base dei lavoratori) , hanno chiesto l’intervento del Governo Regionale per anticipare le somme richieste, o stabilire un servizio di tesoreria, o un accordo trilaterale tra Regione Siciliana – Tesoriere Regionale – Enti di formazione. Quello che emerge, almeno ad oggi, è che non pare esserci alcuna soluzione percorribile.

Lo Snals Confsal, attraverso il sito istituzionale del comparto Formazione professionale, fa sapere che dall’incontro è emerso anche che “gli enti di formazione, che avessero sospeso il personale o lo avessero posto in mobilità dopo l’8 giugno 2013, verranno sottoposti a sanzioni con il mancato riconoscimento della spesa per la frazione di anno formativo pari alla sospensione.

L’assessore Scilabra si riserva di verificare la revoca dell’intero finanziamento per violazione degli accordi, delle disposizioni e delle direttive emanate dall’assessorato. L’amministrazione attiva ha precisato che vanno attivate le liste di mobilità provinciale con le procedure previste dalla circolare Assessoriale n. 10/94 ai sensi della Direttiva n. 27703 del 24 aprile 2013, in cui deve essere incluso anche il personale “licenziato ingiustamente” e “sospeso”, purché assunto con contratto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008, secondo la Circolare assessoriale n. 1 del 15 maggio 2013.

A proposito del personale licenziato irregolarmente, del personale sospeso (Aram, Ancol, Lumen, IPF, Fondazione CAS, Anfe Regionale, Cefop, ecc.) e di quello che permane in Cassa integrazione guadagni in deroga (Cig-D) è stato predisposto il “Progetto Spartacus”.

Progetto che, precisiamo, nei giorni scorsi è stato sottoposto a rilievi da parte della Corte dei Conti, cosa che avrebbe spinto l’amministrazione regionale a ritirarlo per riproporlo con altro progetto da agganciare ai finanziamenti previsti dal Piano giovani.

In merito alla situazione dei pagamenti delle retribuzioni già maturate dal personale, durante l’incontro sarebbe emerso, secondo quanto fatto sapere dallo Snals, che l’Ufficio Gestione del dipartimento regionale Formazione professionale,,avrebbero ristabilito la lavorazione dei provvedimenti, dopo il lungo trasloco, ed hanno già pagato 143 milioni di euro a fronte dei 175 già inviati alla ragioneria. Per quanto concerne l’Avviso n. 19/2011, che ha finanziato la formazione indirizzata ai minori in obbligo scolastico,  gli uffici starebbero per evadere le pratiche per pagare tutte le spettanze.

Lo Snals ha esortato gli enti di formazione ritardatari a produrre la documentazione richiesta ai fini della lavorazione dei mandati di pagamento.
Toni critici si alzano dai sindacati autonomi del settore, Cobas, Cub, Asilfop, Gli irriducibili della Formazione professionale. In un comunicato congiunto i sindacati autonomi lamentano la mancanza di un unico progetto di governo del settore.

“I dati sui processi di mobilità cominciano ad essere molto allarmanti – hanno dichiarato  gli autonomi – ed i lavoratori se non si salvano dal licenziamento muoiono di fame e stenti assieme alle loro famiglie”.

Critici i sindacati di base con il Governo regionale reo di aver intrapreso il progetto politico di discontinuità col passato recente, con il proposito di smantellare l’impalcatura che reggeva le attività (Avviso 20/2011, Avvisi 1 e 2 del 2010 e Avviso 19/2011).

Riportiamo un passo sul’argomento. “Dai discorsi e dalle argomentazioni esposte, sia dall’assessore che dal direttore generale e da componenti dell’ufficio  tecnico, ci è sembrato di trovarci di fronte ad interventi pensati per risposte del momento, ma non collegate da un unico progetto di governo. Abbiamo avuto la netta sensazione di trovarci all’interno di un buco nero, di un caos cosmico con gli interlocutori, rappresentati delle istituzioni, senza una precisa direttiva politica su cosa fare, come fare e come realmente tutelare gli 8 mila lavoratori con le relative famiglie. I risultati sono ai nostri occhi, si è distrutto tutto e basta”.

Sempre in tema di formazione professionale , riportiamo di seguito l’appello di Davide Ficarra, Segretario provinciale di Rifondazione comunista finalizzato a non speculare sulla morte di Riccardo De Lisi, lavoratore del Cefop, ente di formazione siciliano, suicidatosi nei giorni scorsi a Palermo. Non è andata giù l’idea messa in campo da Casapound  tesa, a parere del citato segretario, di strumentalizzare il tragico evento.

“La drammatica scomparsa di Riccardo De Lisi – dice Ficarra – suicidatosi nel luogo dove aveva lavorato fino a pochi mesi fa, al pari di una tragica dichiarazione, impone a tutti la massima attenzione sulla scia di dolore e disastri personali che la crisi economica si sta lasciando dietro. La crisi, percepita quasi fosse un’entità astratta, genera dolore e distruzione di futuro per centinaia di migliaia di persone nel nostro paese, e continuerà indisturbata la sua opera di annientamento se non rovesciamo l’assioma che l’accompagna, obbligando chi governa a mettere in salvo uomini e donne in carne ed ossa  prima dei conti e dei bilanci. E’ troppo alto il prezzo che questa crisi ci costringe a pagare, sono troppo le vite spezzate nel silenzio e nella solitudine, sono troppe le tragedie personali legate ad una situazione sociale che pare senza via d’uscita”.

“Occorre – ha aggiunto il Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista – anche in nome di Riccardo e dei tanti che per fragilità non hanno retto il peso delle difficoltà economiche, ricostruire una rete di solidarietà e rilanciare la lotta per far pagare la crisi a chi nel nostro paese non ha mai pagato nulla. Rifondazione Comunista è vicina alla famiglia di Riccardo e denuncia con forza lo squallido tentativo messo in campo dai fascisti di casapound di strumentalizzare questo tragico evento. Ricordiamo a chi volgarmente ha cercato di speculare sulla sua morte, che Riccardo De Lisi è sempre stato un uomo di sinistra ed un antifascista”.

Giuseppe Messina

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