Formazione/ Giuseppe Raddusa scrive a Crocetta: “Presidente, riconosca di aver fallito e tolga il disturbo”

NELLA MISSIVA IL DIPENDENTE DELL’ARAM IeFP ELENCA I FLOP DEL GOVERNO REGIONALE ATTRAVERSO NOVE PERCHE’

In una lettera indirizzata al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, Giuseppe Raddusa, dipendente dell’Aram IeFP di Catania, elenca tutti i fallimenti dell’esecutivo regionale che motivano, a suo avviso, la fine dell’esperienza di governo.

Raddusa, saltato alle cronache per essersi incatenato lo scorso giugno davanti i cancelli dell’assessorato regionale alla istruzione e Formazione professionale per protesta contro il Governo che blocca gli stipendi dei dipendenti della Formazione.

Ritardi nell’erogazione dei finanziamenti che hanno fatto schizzare l’attesa per gli stipendi di Raddusa ed i colleghi dell’Aram IeFp ad oltre 24 mesi.

Un ente che opera nella filiera dell’Obbligo scolastico, per intenderci l’attività formativa destinata ai minori a rischio dispersione scolastica. Minori che, se non vanno a scuola o in un ente formativo per acquisire una qualifica, rischiano di diventare preda della criminalità organizzata.

Nella lettera Raddusa contesta al presidente della Regione Crocetta di aver definaziato molti enti senza aver creato quel salvagente per tutelare i lavoratori dipendenti degli enti ai cui ha revocato l’accreditamento. Si tratta di oltre 2 mila lavoratori di fatto licenziati dall’esecutivo regionale e senza lavoro e stipendi.

Il lavoratore dell’Aram IeFP di Catania obietta al governatore della Sicilia di non aver tutelato i 1800 ex sportellisti che, dopo aver chiuso l’esperienza della rete degli Sportelli multifunzionali il 30 settembre 2013, che operava da tredici anni, non ha saputo garantire continuità lavorativa.

Raddusa contesta i ritardi inammissibili della Regione siciliana per l’avvio dei corsi dell’Oif, fatto che comporta una interruzione di pubblico servizio.

Al presidente della Regione il lavoratore contesta la mancanza di solidarietà, vicinanza e dialogo con i lavoratori che soffrono lo stato di disperazione in cui sono costretti a vivere.

“Anziché fare lo sceriffo che non gli compete faccia bene il presidente della Regione siciliana”, scrive con chiarezza e senza tentennamenti Raddusa nella lettera aperta.

Per il lavoratore, il presidente Crocetta e tutta la sua Giunta sono distanti -fin troppo – dai siciliani e dai problemi di una Sicilia che scivola sempre più nel baratro, con i minori consegnati alla Mafia.

Chiude con un appello, Raddusa, che chiede al presidente Crocetta di riconoscere gli errori ed i fallimenti e togliere il disturbo.

Di seguito pubblichiamo il testo della Lettera aperta al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta

Carissimo Presidente,

ho dei “Perché” da chiederle alla quale solo lei può dare delle risposte, visto che io non riesco a trovarle.

Perché, Signor Presidente, quando ha definanziato i diversi enti, per motivi che tutti sappiamo, non ha tutelato i lavoratori a tempo indeterminato passandoli ad altri enti come lei stesso aveva dichiarato?

Perché, Signor Presidente, non ha tutelato i 1800 ex-sportellisti garantendogli la continuità lavorativa e dando alla Sicilia la professionalità che essi hanno sempre dimostrato di dare durante questi anni di servizio, come da lei stesso dichiarato?

Perché, Signor Presidente, fate iniziare i corsi dell’Oif sempre con un ritardo che va dagli otto mesi ad un anno, favorendo così la dispersione scolastica che in Sicilia ha già un’elevata percentuale, consegnando di conseguenza questi minori nelle mani di CHI SA CHI?

Perché, Signor Presidente, nessuno della sua amata giunta è andato a trovare e mostrare solidarietà ai colleghi che da tre giorni sono viaggio a piedi per ROMA?

Perché, Signor Presidente, invece di fare lo sceriffo, passando il suo tempo nelle varie procure (compito che spetta alla magistratura), non svolge il ruolo a lei competente cioè quello di GOVERNATORE DELLA REGIONE SICILIANA?

Perché, Signor Presidente, non garantisce a noi lavoratori le retribuzioni puntuali, come previsto da contratto collettivo di lavoro della categoria come da lei stesso dichiarato in varie conferenze stampa?

Perché, Signor Presidente, visto che il suo Governo, come da lei stesso nominato “Governo dell’antimafia”, sta affamando un intero popolo siciliano consegnandolo di fatto nelle mani della Mafia e degli usurai?

Perché, Signor Presidente, almeno una volta al giorno non uscite dalle vostre stanze dorate, incamminandovi verso il cuore delle città siciliane, accorgendovi che quello che dite è in contrasto con la realtà di tutti i giorni?

Perché, Signor Presidente, visto il suo reale fallimento, non fa una bella conferenza stampa, di quelle che a lei piacciono tanto, dichiarando così:

“POPOLO SICILIANO, SCUSATE MA HO FALLITO TOTALMENTE E PER QUESTO TOLGO IL DISTURBO”?
GRAZIE !

Giuseppe Messina

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