Formazione, ‘fumata nera’ alla riunione di ieri sera. I lavoratori riprendono la protesta

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SI E’ PRESENTATO ALL’APPUNTAMENTO CON QUASI QUATTRO ORE E MEZZA DI RITARDO. A QUANTO PARE, IL “CONSORZIO TRA ENTI FORMATIVI” POTREBBE BARICENTRARSI SUL CIAPI DI PRIOLO. MA SONO PROMESSE DA VERIFICARE IL PROSSIMO 13 OTTOBRE

Ancora una fumata nera, nessun segnale è emerso dall’incontro di ieri tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ed i lavoratori liberi della Formazione professionale siciliana.

L’appuntamento era stato fissato per le 17,00, a Palermo, a Palazzo d’Orleans. Come abbiamo raccontato ieri sera, fino alle 20,00 non si avevano notizie del governatore.

Solo intorno alle 21 e 30 – come ci ha informato un nostro lettore – il presidente si è fatto vivo. A quanto pare per fissare un rinvio. Cosa che non è piaciuta ai lavoratori del settore.

Risultato: da stamattina i lavoratori del settore tornano in si-tin permanente. Così, oltre ai lavoratori liberi della Formazione professionale, anche alcune sigle sindacali – Cisl Scuola, Cobas e Snals Confsal – che hanno deciso seriamente di mettersi di traverso fino a quando non saranno compiuti atti concreti.

Al termine della riunione di ieri sera a Palazzo D’Orleans, sede del Governo regionale, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha rinviato al 13 ottobre ogni eventuale decisione sul da farsi, liquidando la delegazione dei lavoratori della Formazione professionale che speravano di ottenere qualcosa dopo lo sciopero dello scorso 1 ottobre che aveva portato in piazza oltre 2 mila operatori.

Forte lo scoramento tra i lavoratori e cocente la delusione per un epilogo beffardo. Dopo sei mesi gli ex sportellisti continuano a non lavorare, senza nemmeno percepire l’indennità di Cassa integrazione guadagni in deroga.

Non va meglio per i lavoratori degli Interventi formativi, che continuano a non percepire alcuna spettanza corrente, figurarsi le retribuzioni arretrate maturate negli anni precedenti per il lavoro effettivamente restato.

Unica concessione del Governatore siciliano, peraltro a costo zero, la partecipazione di un certo numero di lavoratori ad una fantomatica ‘task force’ che dovrebbe servire a discutere del disegno di legge di riforma del settore che dovrebbe essere esaminata e approvata del Parlamento siciliano.

Saranno nove i rappresentanti dei lavoratori liberi per quanto riguarda la filiera degli Interventi formativi e altrettanti per quanto concerne i Servizi formativi.

I lavoratori hanno tentato di trattare sugli stipendi arretrati e sugli ammortizzatori sociali. Anche su questo delicatissimo campo non si è registrata l’apertura sperata.

Crocetta, insomma, procede di promessa in promessa. Lo scorso 1 ottobre l’annuncio di 130 milioni sbloccati e destinati al settore. Ieri la task force. 

Per ciò che riguarda gli stipendi arretrati, forse l’unica disponibilità finanziaria si dovrebbe aggirare intorno ai 20 milioni. Ammesso che tali soldi siano disponibili, questi 20 milioni di euro dovrebbero servire al presidente Crocetta per allentare la morsa di una folla inviperita.

Altra notizia: sembrerebbe che l’apertura alla società mista, pubblico-privato, o al “Consorzio tra enti formativi”, annunciato lo scorso 1 ottobre, ieri sera si sia trasformato in Ciapi.

Pare che il nuovo Crocetta-pensiero abbai tirato fuori dal cilindro magico il Ciapi come soggetto pubblico che dovrebbe assorbire tutti gli 8 mila operatori dell’Albo regionale. In ogni caso, una soluzione che smentisce il disegno di legge di riforma del settore presentato all’Ars dall’assessore Nelli Scilabra. Anche se, per ora, si tratta solo di parole.

Da stamattina inizia, come dicevamo, un sit-in permanente, promosso da Cisl Scuola, Cobas, Snals Confsal, che si protrarrà fino a quando i lavoratori non riceveranno concretamente le spettanze, avviata la terza annualità dell’Avviso 20/2011 e le prime e terze annualità dell’Obbligo formativo (Oif).

Basterà a scuotere le coscienze? Servirà a far uscire allo scoperto il Governo regionale? L’operazione verità, da tanti invocata, quella che pone fine al settore della Formazione professionale, avrà il coraggio il Governo regionale di spiegarla a 8 mila lavoratori? Oppure più semplicemente lascerà bruciare il cerino nelle mani dei parlamentari dell’Ars?

Il settore non esiste più, sono già 4000 i licenziati di fatto dal Governo.

E se i 3000 operatori ancora in attività avranno la fortuna di lavorare con la terza annualità dell’Avviso 20/2011 (sempre se partirà), con ogni probabilità si ritroveranno licenziati alla conclusione delle attività formative. Non esiste, difatti, alcuna programmazione per il futuro.

Il buio cala nella Formazione professionale, la macelleria sociale diventa una definizione che sta stretta al settore della formazione professionale, il cui film sembra davvero essere giunto ai titoli di coda.

Giuseppe Messina

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