Formazione ed ex Pip, la marcia anti-Crocetta  «Vittime di macelleria sociale e false rivoluzioni»

In marcia contro Crocetta. In 400 si sono dati appuntamento oggi in piazza Verdi e, scortati dalla polizia, hanno raggiunto il Tribunale per presentare un esposto al procuratore Francesco Lo Voi. Ad accomunare precari della formazione, lavoratori ex sportellisti, disoccupati ed ex Pip c’è la rabbia verso un governatore che «fa solo promesse e macelleria sociale». Chiedono giustizia sociale e attenzione. Ma soprattutto la dignità di un lavoro. Un miraggio per molti di loro, i più fortunati, infatti, lo hanno perso da qualche mese, altri da oltre un anno. 

«Il Governo regionale non ha ancora programmato le attività di formazione professionale per l’anno 2015/2016 e ciò comporterà che a fine giugno, quando termineranno le attività in corso, gli enti saranno costretti per mancanza di commessa al licenziamento di tutto il personale» denunciano i lavoratori della Formazione. Una platea di circa 3.000 persone, che si sommano ai 3.500 già licenziati dagli enti a cui è stato revocato l’accreditamento dalla Regione. Un capitolo a parte riguarda i servizi per l’impiego, che spiegano i manifestanti nell’esposto «potrebbero essere attuati mediante il personale già selezionato, 1.700 persone, che ha garantito per oltre un decennio l’orientamento scolastico professionale». 

Puntano il dito contro le nascenti Apl i lavoratori, denunciando «nuovi affidamenti per gestire il servizio senza nessuna garanzia di assorbimento del personale attualmente sospeso o licenziato e del mantenimento dell’inquadramento dentro il contratto collettivo nazionale». Lo stop all’avvio di nuove attività, per loro, ha un duplice risultato: la dispersione scolastica di migliaia di giovani e la disperazione dei lavoratori, che aspettano dalle 12 alle 28 mensilità arretrate. «Viviamo – dicono un’insostenibile condizione di precarietà e di assenza di prospettive per colpa di politici e burocrati che da 4/5 anni coltivano l’arte di dismettere le leggi». 

Così alla fine hanno preso carta e penna e hanno scritto al capo della Procura di Palermo: chiedono che sia accertato se l’interruzione di pubblico servizio, far perdere «milioni di euro alle casse della regione con milioni di fondi comunitari accantonati in attesa di farne altro» non sia «un reato penalmente perseguibile». «Ci aspettiamo venga fatta giustizia – dicono nell’esposto – e si cessi dal fare amministrare la regione a personaggi pluricondannati per la loro mala gestione contabile». 

Insieme a loro in strada e in marcia gli ex Pip. Da 15 anni lavorano negli Enti pubblici, ma da 14 mesi 300 di loro sono stati esclusi dal bacino di “Emergenza Palermo”. «Contestiamo la retroattività della norma prevista da Crocetta» dicono. Il riferimento è alla disposizione che prevede l’espulsione dalla platea dei beneficiari del sussidio pubblico di chi ha commesso reati prima del 2001, ossia quanto è nato il bacino che mirava proprio al reinserimento di queste persone, in molti casi ex detenuti. Ma gli ex Pip contestano anche la circolare dei giorni scorsi del dirigente del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello. Prevede lo stop al sussidio in caso di ferie, assenza per malattia e permessi. «Si ribadisce che l’assegno di sostegno al reddito erogato esclusivamente a fronte dello svolgimento di attività di interesse pubblico e sociale – si legge nella circolare – è corrisposto in relazione allo svolgimento di attività e configurando una misura di politica attiva del lavoro, non trova applicazione alcun istituto riferibile ai rapporti di lavoro (ferie, malattia, permessi ex legge)».

In piazza, insieme ai lavoratori, anche Vincenzo Figuccia, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana e commissario azzurro per la provincia di Palermo. «Abbiamo deciso di spostare la protesta dai palazzi del potere a quelli della legge, per chiedere il rispetto della legalità, sbandierata da Crocetta, ma di cui non si vedono riscontri concreti. I siciliani chiedono da oltre due anni e mezzo all’Amministrazione regionale, e senza risposta – aggiunge -, di intervenire a favore dei più deboli, dei tanti che ogni giorno perdono il lavoro e dei giovani che non riescono a trovarlo, e di farlo con politiche mirate e responsabili, tagliando i tanti sprechi esistenti ed investendo sulla crescita vera. Palermo oggi si sveglia da una condizione di torpore in cui viveva da anni. Quello che si sta consumando – conclude – è un dramma non solo economico, ma anche sociale con migliaia di lavoratori da anni senza lavoro e senza futuro»

Rossana Lo Castro

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