Cambia e riparte la formazione professionale in Sicilia. Stamattina l’assessore Roberto Lagalla e il presidente della Regione Nello Musumeci hanno presentato il nuovo avviso, del valore di 110 milioni, che dovrebbe essere pubblicato entro il 10 marzo sulla Gazzetta Ufficiale. L’avviso riguarderà le persone in cerca di prima occupazione o disoccupate, a cui sono destinati 105 milioni, mentre i restanti 5 milioni serviranno a coprire corsi rivolti a persone in esecuzione di pena. Le risorse saranno distribuite su ambito provinciale. La novità rispetto al passato è rappresentata soprattutto dai criteri di accesso: saranno i corsisti a scegliere l’ente di formazione e il corso a cui partecipare, attraverso la piattaforma informatica dove si incroceranno domanda e offerta.
In una prima fase gli enti presenteranno i loro programmi che confluiranno in un catalogo. Le proposte degli enti di formazione dovranno essere compatibili, oltre che con le indicazioni del bando, anche con il repertorio delle qualificazioni che la Regione ha aggiornato dopo gli incontri delle scorse settimane con il partenariato economico e sociale. L’obiettivo è sviluppare un’offerta formativa adatta all’attuale mercato del lavoro, da una parte per aumentare le possibilità occupazionali dei corsisti e dall’altra per fornire alle imprese le competenze di cui hanno bisogno.
Nella fase successiva, i destinatari della formazione sceglieranno i percorsi a cui partecipare e gli enti che li propongono. Per ogni corso servirà un numero minimo di 15 partecipanti per potere essere attivato e finanziato. È questa infatti l’altra grande novità del nuovo avviso: il finanziamento al corso scatterà solo dopo la composizione del cosiddetto gruppo-classe, cioè almeno 15 corsisti iscritti, con l’obiettivo di evitare quanto successo in passato: cioè impegnare risorse per attività formativa non effettivamente avviate. «Per questa ragione – sottolineano dall’assessorato – la procedura di composizione del catalogo (prima fase dell’Avviso) non è in alcun modo una procedura da click day, proprio perché non costituisce impegno di risorse». Le domande degli enti di formazione che arriveranno oltre il termine indicato dall’avviso potranno essere considerate utili in un successivo aggiornamento.
L’assessore ha annunciato che ai 110 milioni di finanziamento si conta di aggiungerne altri 18 per la diaria dei corsisti. Lagalla si è impegnato a un reinserimento al lavoro degli 8.500 iscritti all’albo dei formatori (la cifra va decurtata del 10,12% dei fuorusciti dal bacino per varie ragioni), numero che comprende anche i cosiddetti sportellisti. «La tutela di questi lavoratori – ha detto – andrà oltre il loro assorbimento negli enti di formazione, con interventi come l’esodo anticipato e la riqualificazione professionale. Con l’avvio del bando stiamo raccogliendo delle schede conoscitive per confermare o variare la posizione dei formatori all’interno dell’albo. Dobbiamo conciliare le esigenze primarie con l’equità sociale».
Gli enti finora accreditati sono oltre 450 – alcune istruttorie sono ancora in corso – e comprendono sia quelli finanziati che gli autofinanziati. «Non tutti gli enti accreditati – ha spiegato il direttore generale della Formazione, Gianni Silvia – ricorrono ai finanziamenti, ma si autogestiscono con propri fondi. Il percorso dell’accreditamento, secondo i parametri previsti dalle norme, è però lo stesso».
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