Formazione: durante lo sciopero scontri tra Polizia e manifestanti

Momenti di tensione altissima oggi tra i lavoratori della formazione professionale in sciopero e le forze di Polizia. La manifestazione di protesta era attesa da troppi giorni, montata da schermaglie precedenti e corroborate dall’incredibile sequenza di botte e risposte tra parti sociali e Governo regionale. Un’escalation senza precedenti che ha esasperato gli animi di soggetti fortemente provati dal fallimento del progetto di vita.

Oggi nelle strade di Palermo si è rischiato il peggio. Le cronache hanno registrato una carica della Polizia in Corso Vittorio Emanuele. Va detto che i lavoratori della formazione professionale hanno sempre manifestato in maniera non violenta. E se oggi qualcuno ha perso le staffe, beh, significa che questo è un segnale davvero preoccupante, perché la misura è colma.

I circuiti amicali e parentali, che hanno finora sostentato le famiglie dei dipendenti della formazione professionale senza stipendi hanno esaurito il loro compito di supporto economico e psicologico. In centinaia sono i lavoratori che hanno dovuto vendere i gioielli di famiglia pur di sbarcare il lunario.

Prendiamo atto che qualcuno, forse, si diverte a giocare a scacchi con Roma mentre i siciliani muoiono di fame. Non è giustificabile discutere, chiacchierare, progettare soluzioni, scontrarsi in dialettica su contrapposte posizioni, mentre i lavoratori “muoiono in silenzio senza stipendi e certezze”. Si sono toccate le 20 mensilità arretrate, e pensare che in altri settori, se l’amministrazione tarda a riconoscere tre mensilità di retribuzioni, la Sicilia prende fuoco.

Insostenibile sia il primo che il secondo caso. Occorrono uomini e donne di buona volontà e responsabili per placare la tensione sociale che non giova a nessuno. Oggi si è registrato proprio questo. Tradotto in poche parole, lo sciopero ha visto scontri per le strade. C’era da aspettarselo, non è così che si gestisce una vertenza sociale, anzi la crisi di un settore accesa dal passato Governo regionale di Raffaele Lombardo e alimentata dall’attuale Governo regionale di Rosario Crocetta..

E’ chiaro che la disperazione per l’impotenza di fronte ai figli che chiedono un tozzo di pane, sommata alla mancanza di una soluzione immediata al pagamento delle retribuzioni maturate per il lavoro effettuato totalizzano una miscela esplosiva. L’atteggiamento polemico del Governo regionale dei giorni scorsi non ha aiutato a calmare gli animi. Le accuse feroci, scambiate in lungo e in largo su tutti i giornali online e della carta stampata, tra l’assessore Nelli Scilabra e le organizzazioni sindacali confederali, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola e con le associazioni degli Enti formativi (Forma Sicilia, Cenfop, Assefor, Asef, Anfop) non hanno di certo contribuito a rasserenare il clima

Guai a puntare il dito su questo o quell’altro. Le parti hanno l’obbligo di trovare un punto d’incontro. La responsabilità sta sempre in mezzo. Una tensione palpabile tra i dipendenti di tantissimi Enti formativi, dicevamo, sfiancati da stipendi che non arrivano e fiumi di chiacchiere prodotte da un’amministrazione incapace di garantire i diritti minimi dei lavoratori.

Si aspetta in serata l’esito degli incontri tra le organizzazioni sindacali confederali e il Governo prima e la Commissione legislativa Cultura e Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana dopo. Anche se sembra che questa Commissione, a maggioranza, avrebbe sfiduciato l’assessore Scilabra. sarà vero?

Su proposta del presidente della stessa Commissione, Marcello Greco, emendata dal Movimento 5 Stelle e dal vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino, la stessa Commissione ha approvato con i soli voti contrari le parlamentari del Pd, Mariella Maggio e Antonella Milazzo la risoluzione con cui si impegna il Governo (che era assente) a dare copertura economica per il personale degli interventi formativi, sia mediante l’avvio della seconda annualità dell’Avviso 20 per gli Enti commerciali, sia con la riqualificazione del personale e la contestuale programmazione del Piano regionale dell’offerta formativa 2014, utilizzando i fondi del Piano giovani per gli enti no profit.

Il Movimento 5 Stelle ha inoltre presentato una risoluzione per riaccendere i riflettori sugli sportelli multifunzionali, riportandoli sotto la tutela delle legge 24 del ’76. L’atto sarà discusso a breve alla presenza degli assessori al Lavoro e all’Istruzione e Formazione, rispettivamente, Ester Bonafede e Nelli Scilabra.

 

Giuseppe Messina

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