Allarmante lo stato dei pagamenti del bando cosiddetto “Antichi Mestieri”. Ci risiamo, il dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale, Ludovico Albert, ha colpito ancora.
L’Avviso pubblico in questione è il n.6 del 26 maggio 2009. Finanziato con i fondi prelevati dall’Asse III del Piano Operativo Fondo sociale europeo (Po Fse) 2007/2013 della Regione Siciliana. Il bando nasce per l’Occupabilità nel Settore dell’Artigianato grazie al Recupero ed alla Valorizzazione degli “Antichi Mestieri”. Con l’Avviso 6, infatti, la Regione siciliana ha inteso promuovere linserimento lavorativo di giovani disoccupati o inoccupati tramite lapprendimento di uno degli antichi mestieri artigiani presenti nel territorio regionale. Si è trattato quindi di raggiungere un duplice scopo: aumentare lopportunità di lavoro per i giovani e contrastare il rischio che alcune competenze e mestieri artigiani potessero scomparire. (a sinistra, foto tratta da iltarloantico.com)
Iniziativa lodevole che ha riscosso un discreto successo su tutto il territorio siciliano. Almeno fino a quando non ha messo piedi in Sicilia Ludovico Albert, il già citato potente tecnico al servizio del trio D’Alema/Fassino/Bersani è stato posto a capo del dipartimento regionale Formazione professionale della Regione siciliana e dell’Autorità di gestione del Fse. Alberto è arrivato a bando avviato e quindi non ha potuto incidere più di tanto sull’Avviso 6. A differenza degli altri Avvisi come il 7/2009, l’8/2009, che sono stati tutti ricusati dalla Corte dei Conti pare per volontaria incapacita’ di superare i rilievi della magistratura contabile. Somme che hanno ingrossato poi il miliardo di euro tornato all’Unione Europea per incapacita’ di spesa. Un vero disastro.
Non era mia successo che la Sicilia non spendesse tutto il finanziamento del Fse e che perdesse la premialità per la programmazione del settennio successivo. Ma con l’avvento di Ludovico Albert è successo anche questo. Un’altra ‘perla’ -una delle tante – del Governo Lombardo-Cracolici-Lumia.
Ma torniamo all’Avviso 6/2009. Gli enti formativi beneficiari hanno portato a compimento i progetti formando giovani, trasferendo loro competenze e conoscenze. In buona sostanza, facendogli acquisire un mestiere. Adesso, però, viene il bello. Il finanziamento è bloccato. Precisiamo che si divide in tre trances: 50 per cento all’avvio dell’attività progettuale, 30 per cento in itinere al completamento di almeno il 50 per cento delle attività didattiche ed il residuo 20 per cento in sede di rendicontazione finale della spesa. (a destra, foto tratta da imfromim.it)
Lo stato delle cose ci dice di un immobilismo anche su questo versante. Ebbene sì, la gran parte degli enti ha terminato da oltre 9 mesi i progetti ed ancora attende l’erogazione della quota di finanziamento pari al 30 per cento. Si vede che c’è lo zampino di Ludovico Albert, detto affettuosamente “lo sceriffo”. Il perché del ritardo non riusciamo a spiegarcelo. Il finanziamento è nelle disponibilità delle ‘casse’ della Regione siciliana da oltre due anni. Che fine ha fatto? Eppure non si vede neanche un centesimo di euro da oltre otto mesi. Un sistema imbavagliato in ogni sua espressione operativa. Forse manca qualche ‘operazione’ finale?
Sconcertante per davvero. Sulla vicenda, peraltro, registriamo una denuncia forte e circostanziata degli operatori dell’Ecap di Catania. I dipendenti dell’Ecap, ente di formazione vicino alla Cgil ed al Pd di Albert, hanno denunciato il ritardo nell’erogazione del contributo nel corso di una conferenza stampa tenuta al Centro visite del Parco dei Parchi di Randazzo. E lo hanno fatto alla presenza dei giovani che hanno frequentato il corso. Si tratta di allievi che, attraverso il progetto, hanno svolto un lungo stage presso 12 aziende artigianali per il trasferimento di competenze specifiche nellambito degli antichi mestieri artigianali. I giovani hanno sottolineato come non sono stati ancora pagati, perché la Regione siciliana non ha elargito allEnte i fondi.?
Riportiamo per esteso la dichiarazione rilasciata al Giornale di Sicilia, lo scorso 11 agosto, dal tutor del corso Ecap. «La Regione Sicilia ci dice Mario Papotto, tutor e segretario del corso tenuto a Randazzo – ha incamerato questi soldi, ma poi li ha conservati nelle banche. Per elargirli crea un apparto burocratico spaventoso provocando ritardi incredibili. Il risultato è che tanti enti stanno chiudendo. Aspettiamo di essere pagati dal novembre dello scorso anno».
Un fatto inqualificabile se si pensa che la Regione siciliana, lo ripetiamo, le somme relative all’Avviso 6 le aveva a suo tempo incamerate. Non riusciamo a comprendere il motivo di questo ingiustificato ritardo. Ma Albert va avanti lo stesso come la “freccia rossa”. Imperterrito e con la solita arrogante presunzione. Del resto, l’obiettivo almeno lui lo ha chiaro. Traghettare questa formazione professionale, agonizzante e nel caos, fino alla tornata elettorale del prossimo autunno.
Il Pd ha investito molto sul settore della formazione professionale ed attende di riscuotere. Come? Ma è chiaro, con il consenso elettorale oltre che con gli utili delle acquisizioni di grossi Enti formativi. A pagare sempre gli stessi, i lavoratori. Anche se in questo caso a pagare sono anche gli allievi, i fornitori, etc. Ma cosa importa? Al governo che uscirà fuori dalle urne toccherà mettere più di una pezza al settore per rimetterlo in piedi. Intanto Albert è sempre al suo posto. Ma non è forse venuta l’ora di togliere il disturbo?
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