Formazione/ Con la selezione Youth Guarantee il Ciapi sta dando i numeri!

IN QUESTA STORIA DI QUASI MILLE E 800 PERSONE LICENZIATE DAL GOVERNO REGIONALE RECUPERATE (O QUASI) CON UN LAVORO PRECARIO A TRIONFARE E’ L’IPOCRISIA ALLO STATO PURO

Non c’è pace per gli operatori ex sportelli multifunzionali. Il bando per il reclutamento di 2060 esperti da avviare al Piano della Garanzia Giovani dà i numeri. Emergerebbe un paradosso dall’analisi dei dati pubblicati dal Ciapi sul sito istituzionale.

A conclusione della prova a quiz, svoltasi il 16 e il 17 ottobre in diverse sedi siciliane – prova che ha visto impegnati 2263 partecipanti per 2060 posti – emerge una contraddizione. Se da un lato mancano 152 orientatori per effetto di 1230 partecipanti su 1382 posti messi a bando, dall’altro si registra un esubero complessivo di 350 unità suddivise nelle altre figure previste dalle aree funzionali messe a bando.

Difatti, sono 92 gli esuberi nell’area funzionale di segreteria tecnica (terzo livello) dove i posti messi a bando sono 283 e le domande pervenute 375.

Mentre sono 189 gli esuberi nell’area funzionale amministrativa (quarto livello) dove i posti messi a bando sono 365 e le domande presentate 554.

Ed infine, sono 69 gli esuberi tra gli Operatori Responsabile dei Processi (sesto livello) per 35 posti messi a bando e 104 istanze depositate.

Secondo quanto riferito dal Ciapi, gli esclusi sono 303 per mancanza del requisito dell’iscrizione all’Albo regionale degli operatori della Formazione professionale, secondo quanto previsto dal decreto dirigenziale n.4228, del 1 agosto 2014.

Altri 22 sono stati ammessi ‘sub iudice’ (con riserva) e hanno partecipato alla prova per quiz in attesa di chiarire la posizione.

Anche a voler mischiare le carte, resterebbero fuori sempre 47 lavoratori.

Ci sono posti in più tra gli orientatori pari a 152 e 47 in meno nelle altre figure professionali.

Significa che operatori, che attendono da oltre sei mesi, potrebbero restare senza lavoro. Se non è paradosso questo….

È incredibile: un bando che ha previsto 277 posti in più, alla fine della giostra non garantisce a 47 operatori di poter riprendere il lavoro.

Cresce l’ansia e l’attesa tra i lavoratori. In tanti mugugnano e si chiedono: “Siamo sicuri che il Ciapi abbia vigilato per evitare che si arrivasse a questo paradosso? E se lo ha fatto, come intende porre oggi rimedio a questo stallo?”.

Va detto per chiarezza d’informazione che la graduatoria non è ancora definitiva e gli uffici del Ciapi avranno tutto il tempo per poter ulteriormente approfondire la questione per trovare una soluzione che garantisca tutti i 1783 operatori degli ex sportelli multifunzionali.

Insomma: il solito caos. Il rischio è che si perda altro tempo e che gli operatori siano costretti a dover attendere ancora chissà per quanto tempo il rientro al lavoro.

Molti degli operatori, in questo momento, tra i possibili esclusi, vivono momenti di tensione ed ansia oltre al terrore di dover restare fuori dopo sei mesi di attesa per fare spazio, magari, a chi non ha gli stessi requisiti di servizio e professionalità maturata sul campo.

I lavoratori ex ‘Spartacus’ dovevano essere salvaguardati attraverso il bando, almeno questa era l’intenzione del Governo del presidente Rosario Crocetta, e non è accaduto. Altro impegno assunto e non mantenuto.

Stando a indiscrezioni, potrebbero aver partecipato al bando pubblico soggetti che, pur non avendo il requisito di esperienza specifica nel settore delle politiche attive del lavoro, hanno potuto produrre la regolare iscrizione all’Albo regionale degli operatori della Formazione professionale. Del resto, qualcuno dirà che il bando era pubblico ed aperto a tutti gli 8000 operatori. Questo è vero, come è anche vero che il bando aveva una precisa missione: quella di garantire il rientro a tutti i 1783 operatori ex sportelli multifunzionali.

Ed a quanto pare ciò potrebbe non accadere e 47 di loro potrebbero restare a spasso. Un paradosso, lo ripetiamo, perché per un bando pubblico che prevede 277 posti in più ci sarebbero 47 partecipanti che rimarrebbero senza lavoro.

Molti operatori si chiedono legittimamente quanto può aver inciso la partecipazione di altri soggetti nel determinare gli esuberi tra operatori degli ex Sportelli multifunzionali.

Così come attenti osservatori fanno notare un’altra contraddizione: com’è possibile che in sede di presentazione delle candidature i posti di orientatore messi a bando sono stati superiori al numeri degli aventi diritto?

Anche i sindacati probabilmente hanno fatto confusione nel consigliare ai partecipanti quale profilo funzionale scegliere, contribuendo al caos che adesso verrebbe fuori dall’analisi dei numeri diffusi dal Ciapi.

Tra gli operatori ex Sportelli multifunzionali cresce il malumore perché si aspettano che il lavoro venga riconosciuto intanto a chi ha lavorato per anni negli Sportelli multifunzionali, per tre anni nell’erogazione delle politiche attive del lavoro attraverso gli Avvisi pubblici 1 e 2 del 2010 e nel progetto ‘Spartacus’ presso il Ciapi. Poi, in presenza di posti resisi vacanti, si potrà scorrere la graduatoria, salvaguardando, in tal modo, i diritti acquisiti da 1783 operatori.

Fino ad oggi stranamente nessuno ha parlato della presenza di molti operatori provenienti dal comparto ‘Interventi formativi’ che hanno partecipato alla selezione. Eppure, come fanno rilevare alcuni esperti del settore come nel bando pubblico al punto j) è previsto il requisito dei due anni di esperienza nelle politiche attive del lavoro.

Ed allora, sempre per la chiarezza dei fatti raccontati e per dare parola a molti operatori ci chiediamo: “Come è stato possibile che questi operatori degli Interventi abbiano sostenuto i test? È stato controllato che, pur provenendo dal comparto degli ‘Interventi formativi’, in capo a ciascun partecipante è stato rispettato il requisito dei due anni almeno di esperienza nelle politiche attive del lavoro?”

Nulla contro gli operatori interessati. Quello che va chiarito, secondo quanto osservato da taluni esperti di settore, è se sono state rispettate in toto le clausole previste dal Bando pubblico e quindi i requisiti di professionalità nelle politiche attive del lavoro.

Il rilievo non è peregrino atteso che in presenza di esuberi, come si evince dai numeri pubblicati dal Ciapi, potrebbe verificarsi che un operatori ex sportelli multifunzionali che ha partecipato al progetto Spatacus, che ha lavoratori agli Avvisi 1 e 2 e con oltre dieci anni esperienza negli sportelli multifunzionali potrebbe restare fuori a vantaggio di altri che vantano meno professionalità sul mercato del lavoro.

Quindi, in sintesi, gli orientatori sono tutti dentro, rischiano, invece i lavoratori afferenti agli altri livelli.

Ad evitare questa querelle avrebbe dovuto pensarci il Ciapi con i suoi uffici. Lo ha fatto? Ad oggi non ci pare.

Adesso gli operatori attendono un veloce chiarimento sulla faccenda che appare ingarbugliata a che potrebbe celare la possibile violazione del diritto all’accesso al lavoro di molti operatori, ma che non deve e non può annacquare ancora i tempi per la ripresa lavorativa di chi attende dallo scorso 23 aprile data di scadenza del progetto ‘Spatacus’.

Certo è che occorrerà aspettare i controlli da parte dell’ente strumentale della Regione siciliana che non possono allungare i tempi, lo ripetiamo.

La vicenda conferma, ahinoi, l’affanno di una struttura messa a dura prova da un Governo regionale privo di idee e che pensa di rivoluzionare la Formazione professionale ed il mercato del Lavoro trasferendo ogni attività al Ciapi.

Nota a margine

Invece di organizzare bandi ‘teleologici’ si sarebbero potuti chiamare gli ex sportellisti e garantirgli, in blocco, il lavoro per sei mesi. Di fatto è quello che, ipocritamente, il Ciapi sta facendo in modo ‘gesuitico’, all’insegna della confusione.

Alla storia che bisogna rispettare i regolamenti comunitari noi non crediamo. Dal 2001 ad oggi, in Sicilia, con il Fondo sociale europeo, hanno fatto le nozze con i fichi secchi: hanno pagato teatri, forestali e chi più ne ha più ne metta.

Che gli ‘editti’ comunitari debbano essere rispettati solo dagli ex sportellisti è ipocrisia allo stato puro. ‘Gesuitismo’, per l’appunto.

Giuseppe Messina

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