Formazione, caro Albert, quante storture!

Si parla e si riparla di formazione professionale. Al centro, le storture di stampo ‘albertiano’ (da Ludovico Albert, dirigente generale del dipartimento regionale di questo settore). Proviamo ad analizzarne alcune.

Principalmente è utile affrotnare gli effetti del protocollo siglato in data 9 agosto 2012 dalle associazioni degli Enti FORMA, CENFOP, ASSOFOR, dai dirigenti generali del dipartimento regionale del Lavoro, Anna Rosa Corsello, e del dipartimento regionale Istruzione ed formazione professionale, Ludovico Albert, ed i rappresentanti di CGIL, CISL e SNALS CONFSAL. Cosa siglavano tutti gli attori del sistema formativo regionale?

Ebbene, sottoscrivevano un protocollo di intesa nel quale convenivano che “non essendoci le condizioni per concedere al comparto della Formazione Professionale impegnato nell’Avviso 20 i benefici della Cassa Integrazione in Deroga a partire dal 1 agosto 2012, fatti salvi specifici casi eccezionali e straordinari” si impegnavano a “rinegoziare le pre intese che traguardavano oltre la data indicata”.

Desta stupore scoprire che la normativa che regola la CIG ed in particolare la CIGD contempla esclusivamente l’eventuale allungamento del periodo di Cassa Integrazione Guadagni come caso eccezionale e non v’è traccia di casistica di altro genere. A questo punto cosa devono ancora inscenare gli Enti gestori per turlupinare i lavoratori? Non basta quanto è stato sottratto dalle tasche dei dipendenti della formazioneprofessionale a giovamento del risanamento dei debiti?

E’ stato messo in atto un facile piano di ristrutturazione a scapito dei lavoratori, visto che i precedenti tentativi di utilizzare fondi ministeriali erano falliti miseramente. Cosa deve uscire dal cilindro dei responsabili regionali per lasciarci a bocca aperta? L’applicazione della CIGD alla formazione professionale siciliana non è stato un effetto speciale degno del miglior film di fantascienza? L’unico caso eccezionale e straordinario che gli Enti di formazione possono praticare è l’eventuale mancato finanziamento ai sensi dell’Avviso 20 (vedi ENAIP Caltanissetta, Fondazione CAS, Sicilform, etc…); altre arzigogolate e macchinose fantasie lasciamole ai prestigiatori professionisti.

Che gli Enti dichiarino chiaramente gli esuberi strutturali e/o congiunturali chiedendo di applicare le tutele che regolano il comparto formativo siciliano. Ma un primo spettacolo di magia si è verificato nella concessione dello stato di eccezionalità riconosciuto all’IAL Sicilia, dove le sigle sindacali firmatarie dell’accordo del 10 agosto (da notare la velocità nell’indire la riunione) hanno dato riprova della rinomata fantasia. Che cosa hanno inteso per “eccezionalità”? Di certo, si dovrebbe trattare di una casistica di eventi non dipendenti dalla volontà dell’imprenditore e come tali ad esso non attribuibili.

Nella realtà pare proprio il contrario. E cioè è sufficiente che l’Ente di formazione pone una questione di licenziamento dei propri lavoratori e, come per magia, scatta l’intesa con sindacati e associazione datoriali per una fantomatica copertura con indennità sostitutiva. Però Albert durante la riunione del 9 agosto era stato chiarissimo: cosa aspettano gli Enti a richiamare il personale visto che l’Avviso 20 copre i costi a far data dal 8 giugno 2012 e per un anno?

Pare che a questo proclama non si sia dato seguito. Nel senso che con l’aiuto de “la ministra” dal pianto facile, Elsa Fornero, tutto si può, anche allungare a piacimento la Cassa integrazione. Nulla contro lo strumento, che sia chiaro. Ma se lo stesso deve servire a taluni enti formativi per lucrare alle spalle dei propri lavoratori, la cosa puzza. Ma puzza pericolosamente. L’Ente di formazione così lucrerebbe due volte. Per lo stesso periodo introiterebbe la quota dall’Avviso 20/2011 per i lavoratori i quali starebbero a carico dello Stato percependo l’indennità sostitutiva.

Ed ancora, ci sembra utile evidenziare un’ulteriore stortura. Evidentemente i novelli imprenditori che, prima, con il Piano regionale offerta formativa (Prof) erano pronti ad avviare subito le attività sotto la propria responsabilità (tanto pagava “cappiddazzu”), ora tutto ad un tratto sono diventati cauti ed aspettano il decreto vistato dalla Corte dei Conti. Ma chi pagherà il periodo che va dal 1 giugno 2012 alla data di rientro del personale, visto che i soldini destinati alla CIGD sono sfumati come neve al sole?

Vogliamo chiarire il significato di “casi eccezionali e straordinari” e specialmente quando questi sono applicabili nel rispetto della normativa vigente? Ma forse non serve chiarirlo, chi ha già deciso non bada di certo alle sfumature lessicali. Staremo a vedere.

Giuseppe Messina

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