Formazione, avanti con l’Fse

“Abbiamo operato una vera e propria rivoluzione”. Con questa enfatica definizione il presidente della Regione siciliana, onorevole Raffaele Lombardo, ha contrassegnato l’illustrazione dello ‘avviso 20’ della formazione professionale per il triennio 2012-2014. L’avviso 20 altro non è che un bando di gara per l’assegnazione dei corsi di formazione professionale valido per tre anni di programmazione e finanziato con i Fondi strutturali europei, cioè col Fondo sociale europeo – Programma operativo convergenza 2007-2013, asse II Occupabilità. Alla conferenza stampa di presentazione, celebrata ieri a Palermo, a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, erano presenti, oltre a Lombardo, l’assessore alla Formazione, Mario Centorrino, e il dirigente generale del dipartimento della Formazione, Ludovico Albert.

“La rivoluzione” consiste nell’utilizzare i fondi europei e le relative norme regolamentari basate sul riconoscimento del costo standard, che è fissato in 129 euro l’ora, onnicomprensivo dei costi connessi alla formazione. Cosa, questa, che consente la programmazione triennale del progetto formativo sia agli enti che agli utenti. Cosa impossibile con il vecchio Prof, il Programma regionale di offerta formativa di respiro annuale, perché legato al bilancio della Regione.

In pratica, da oggi il costo di tutta la formazione professionale siciliana èa carico dei fondi europei. Compresi i corsi che, prima, venivano finanziati dalla Regione con la legge n. 24 del 1976. Come la Regione abbia trasformato i corsi finanziati a ‘babbo morto’ i bandi non è chiaro. Se non altro perché quegli enti – i buona parte riconducibili alla politica – risultano oggi ‘vincitori’ di bandi. ‘Magie’ della politica siciliana.

L’offerta formativa si articola su tre ambiti: la formazione giovani, per la quale è prevista una spesa annua di 170,3 milioni di euro; la formazione ambiti speciali, per la quale lo stanziamento annuo è di 102 milioni di euro; e la formazione permanente, per la quale sono disponibili 14,2 milioni di euro. I progetti formativi vengono selezionati in base a quattro criteri. Il primo è consiste nella qualificazione del soggetto proponente, al quale vengono assegnati 41 punti; il secondo riguarda le caratteristiche della progettazione, a cui vengono assegnati 44 punti; il terzo attiene all’innovazione e all’impatto del progetto medesimo, al quale vanno 9 punti; ed, infine, la rispondenza alle priorità trasversali, per il quale la valutazione è di 6 punti.

Il finanziamento, oltre al costo orario, prevede un’indennità di accompagnamento per i soggetti disabili di 25 euro/ora e la sua liquidazione avviene se sono stati rispettati ed attestati i seguenti risultati: la realizzazione dell’intero percorso formativo, la partecipazione degli allievi ed il rispetto degli standard previsti nel progetto.

I dati quantitativi del finanziamento di 280 milioni di euro l’anno prevedono la possibilità di attivare 681 progetti per circa 1,9 milioni di ore di formazione per 95 mila giovani e lavoratori partecipanti. Le agenzie formative accreditate sono circa 200 e sono state selezionate sulla base della loro solidità storica ed organizzativa. I corsi finanziati prevedono 598 pacchetti base ed 83 pacchetti ‘sviluppo’.

Particolare attenzione è stata rivolta ai percorsi formativi che fanno riferimento alle priorità strategiche che attengono alle energie rinnovabili, al trattamento e il riutilizzo dei rifiuti, alle attività del settore agroalimentare ed alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali. E’ stato, infine, predisposto l’elenco degli esuberi di personale degli enti non più in esercizio. E’ prevista, inoltre, la premialità per quelle agenzie formative che, nel potenziare i propri organici, si avvarrano del personale inserito nel suddetto elenco degli esuberi. Previsto un sistema di controlli in corso d’opera, nonché un sistema articolato di sanzioni ove l’esercizio del percorso formativo non dovesse corrispondere al progetto finanziato, sino alla revoca del finanziamento.

Due semplici annotazioni. La prima: non è definita la differenza qualitativa e tipologica tra progetti di base e progetti di sviluppo. La seconda: il Fondo sociale europeo conclude la sua validità con lo scoccare dell’anno 2013, quindi che il bando in essere possa avere la durata di tre anni rientra nei termini temporali di spesa del fondo medesimo. Si presuppone, pertanto, che gli 860 milioni di euro di spesa previsti nel triennio esauriscano il budget disponibile. E poi? Poi ci saranno i fondi della nuova programmazione europea.

In pratica, la ‘speranza’, per la formazione professionale siciliana, è che la Sicilia rimanga a vita Regione europea ad obiettivo convergenza: ovvero sempre sottosviluppati per acciuffare i fondi europei…

 

Riccardo Gueci

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