Formazione, aperta la nuova programmazione Ue Bando da quasi sei milioni per 28 assistenti tecnici

Per la Formazione professionale siciliana si è aperta ufficialmente la nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Si parte dall’attuale mese di gennaio e si andrà avanti per sette anni. La spesa prevista è di 820 milioni di euro, circa 117-118 milioni di euro all’anno. Di questa somma, 28 milioni di euro sono riservati all’assistenza tecnica. Passaggio indispensabile per utilizzare i fondi nei tempi prestabiliti, pena la perdita degli stessi soldi. Con l’augurio che l’assistenza tecnica non si trasformi in una grande macchina clientelare e raggiunga risultati concreti. Cosa che non è avvenuta con la gestione del Fondo sociale europeo (Fse) 2007-2014, contrassegnato da ritardi, flop – come i tirocini formativi – e il rischio, ancora non scongiurato, che Roma si prenda i 250 milioni di euro del Piano giovani, mandando all’aria la terza annualità dell’Avviso 20, gli stessi tirocini formativi e, in generale, tutte le altre azioni. 

Il dipartimento regionale della Formazione professionale ha già pubblicato un bando per l’assistenza tecnica con una base d’asta di cinque milioni e 800 mila euro. Servirà per pagare 28 esperti per una durata di 30 mesi. Questa volta non ci dovrebbero essere spazi per le clientele. E nemmeno per le scuse. Perché i tempi sono stretti e bisognerà utilizzare le risorse disponibili nei tempi prestabiliti. Altrimenti queste risorse finanziarie, prima di finire nelle casse dello Stato (come è avvenuto con i fondi Pac, Piano di azione e coesione, 3,5 miliardi di euro tolti alle Regioni ad Obiettivo convergenza del Sud Italia), verranno restituite a Bruxelles. Insomma, se con il ricorso all’assistenza tecnica – per la quale, come già ricordato, è prevista una spesa di 28 milioni di euro in sette anni – non si otterranno i risultati, non sarà difficile individuare i responsabili.

Ovviamente, l’assistenza tecnica, da sola, non basterà. Il dipartimento regionale della Formazione dovrà rivedere i propri organici, ancora oggi sguarniti. Nelle scorse settimane l’attuale assessore al ramo, Mariella Lo Bello – che ricopre anche l’incarico di vice presidente della Regione – ha provato a rimpinguare gli uffici del proprio assessorato. Ma l’ha fatto con una forzatura, tra le polemiche delle organizzazioni sindacali che lamentavano la mancata concertazione. Tanto che, a un certo punto, è intervenuta l’assessore alla Funzione pubblica, Marcella Castronovo – oggi dimissionaria – bloccando i trasferimenti. Il tema resta aperto. Come aperta resta la questione dei lavoratori di tale settore che hanno perso l’occupazione a causa dei mancati accreditamenti degli enti e della chiusura di enti storici (Cefop). 

Giulio Ambrosetti

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