Formazione: al via l’Osservatorio regionale dei fabbisogni formativi

Nasce il modello di “Osservatorio regionale” dei fabbisogni formativi e di programmazione dell’offerta. A presentarlo, il prossimo 16 aprile presso la sede di Confindustria Sicilia, sarà l’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Nelli Scilabra.

La Regione Sicilia, in attuazione del Programma Operativo 2007/2013 Sicilia, del Fondo sociale europeo Obiettivo Convergenza, Asse I Adattabilità, ha provveduto, nel 2010, a promuovere – attraverso una gara pubblica ad evidenza comunitaria – la sperimentazione e la messa a regime di un dispositivo di rilevazione dei bisogni formativi. L’intervento è diretto alle fasce della popolazione, occupata e non occupata, per rendere sempre più coerenti e correlati gli indirizzi strategici e quelli operativi dell’offerta formativa regionale, con le necessità del tessuto economico e produttivo.

La realizzazione dell’Osservatorio è stata affidato al “Progetto F.A.R.O. – Formazione, Animazione, Ricerca”, presentata dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese, composto dalle società “Logos Società Cooperativa” mandataria, “Fondazione Centro Studi Investimenti Sociali Censis”, “SFC Sistemi Formativi Confindustria Società Consortile per Azioni”, “Speha Fresia Società Cooperativa”, “S.D.I. Soluzioni d’Impresa Srl”, “Civita” Consulenza alle Imprese Valorizzazione degli Individui Assistenza al Territorio Srl”.

Il progetto si articola in diverse fasi.

La prima fase, denominata “Attività A – Quadro conoscitivo dell’offerta”, è finalizzata a disporre un quadro conoscitivo dell’offerta formativa regionale.

La seconda fase, denominata “Attività B – Domanda e offerta in Sicilia”, è finalizzata ad acquisire gli elementi conoscitivi per: valutare l’efficacia dell’offerta di formazione e la sua congruenza con i fabbisogni reali; orientare la programmazione formativa; ricostruire le dinamiche della domanda e dell’offerta formativa regionale; indagare sulla soddisfazione di occupati, inoccupati e disoccupati e imprese e sull’impatto della formazione sui percorsi professionali; individuare buone pratiche; costruire una rete di volontari per l’implementazione e la continuità dei flussi informativi.

La terza fase, “Attività C – Buone pratiche”, è finalizzata a condurre un’analisi delle esperienze di alcune regioni italiane e Paesi dell’Unione europea, sulla definizione di Piani formativi e nella predisposizione di percorsi formativi innovativi.

La quarta fase, denominata “Attività D – Fabbisogni professionali e formativi”, è finalizzata a definire le figure professionali maggiormente richieste dal tessuto produttivo, i relativi profili professionali e le conoscenze/competenze ad essi correlate, integrando i processi di qualificazione e riqualificazione del capitale umano con quelli di innovazione tecnologica e organizzativa.

La quinta fase, denominata “Attività E – Seminari per le Amministrazioni”, è finalizzata ad assicurare la condivisione ed il trasferimento delle metodologie di rilevazione dei fabbisogni, di progettazione degli interventi e di realizzazione, offrendo strumenti e conoscenze per la migliore qualificazione del personale delle amministrazioni regionale/provinciali e del personale delle parti economiche e sociali.

La sesta fase, denominata “Attività F – Studio di fattibilità dell’Osservatorio”, finalizzata a realizzare, operativamente, il “prototipo sperimentale” di Osservatorio.

La settima fase, denominata “Attività G – Comunicazione del Progetto”, è finalizzata a alle comunicazioni sul Progetto e all’ apertura di canali online di informazione e di comunicazione.

L’Osservatorio Formazione Sicilia diventa quindi realtà. Un’iniziativa interessante che avvicina l’offerta formativa regionale alle effettive e reali necessità del “rete imprese” siciliane.

L’iniziativa rischia di rimanere una “cattedrale nel deserto” se non innestata in un più complessivo progetto riformatore del sistema formativo regionale. Attendiamo quindi il Governo regionale alla prova dei fatti.

 

Giuseppe Messina

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