OGGI, INTANTO SALA D’ERCOLE DOVREBBE PROSEGUIRE L’ESAME DELLE MOZIONI CHE RIGUARDANO QUESTO SETTORE. ALL’ORDINE DEL GIORNO L’ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA E IL PIANO FORMATIVO. LE DICHIARAZIONI DI LO SCIUTO
Si pensava che lassessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, si prodigasse, in questi giorni, per spiegare ai componenti della Commissione Cultura e Lavoro dellArs i contenuti di un disegno di legge di riforma del settore. Ed invece, leggiamo dal calendario dei lavori, che non è prevista alcuna audizione con la presenza della giovane assessora. La verità è che la riforma della Formazione professionale il Governo del presidente Rosario Crocetta non vuole proprio farla.
Dalla stampa abbiamo, infatti, appreso nei giorni scorsi che lesecutivo si appresterebbe a varare la riorganizzazione, per via amministrativa, del settore. E lo farebbe bypassando il Parlamento siciliano. E per di più lo farebbe a meno di tre settimane dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, assestando, così, uno schiaffo ai parlamentari di Sala d’Ercole.
Operazione politica che appare che appare un vero e proprio scippo che si consumerebbe ai danni del Parlamento siciliano che, di fatto, viene esautorato per via di una riforma che non può essere fatta solo sul piano amministrativo e in piena campagna elettorale. Strano è poi il fatto che, ancor prima di illustrare il contenuto del riordino amministrativo del settore ai componenti della commissione di merito allArs, lassessore Scilabra abbia deciso di presentarla ai sindacati il prossimo 9 maggio. Una scelta chiara che sintetizza la volontà di escludere la politica siciliana dalla riscrittura delle regole nel settore formativo.
Intanto, oggi è prevista laudizione in Commissione Cultura e Lavoro dellassessore alla Famiglia, alle Politiche sociali ed al Lavoro, Giuseppe Bruno e della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale della formazione professionale con linterim al Lavoro, in ordine alle problematiche dei lavoratori degli Sportelli multifunzionali.
Laula, invece, affronterà il seguito della discussione unificata delle mozioni in materia di Formazione professionale. I parlamentari saranno chiamati ad esprimersi su tre mozioni.
La prima è la n.272 relativa alla Destinazione delle somme di cui al Fondo di garanzia previsto dallarticolo 132, comma 1 della legge n.4 del 2003 al pagamento delle retribuzioni del personale della formazione collocato in mobilità a zero ore.
La seconda riguarda la mozione n.283 sulla Nomina di una commissione parlamentare speciale dindagine e studio sulla Formazione professionale.
La terza, la n.284 concerne il tema della Adozione del Piano regionale dellofferta formativa per gli anni 2014 e 2015.
Sullargomento riportiamo la dichiarazione di Giovanni Lo Sciuto, deputato del Partito dei Siciliani (Mpa) allArs e componente della commissione Cultura e Lavoro.
Sono fortemente preoccupato per i continui rinvii dellassessore Scilabra in Commissione di merito – riferisce Lo Sciuto – vogliamo capire qual è il futuro del nuovo Piano formativo perché non ci convince lo strumento del voucher annunciato dallassessore e vogliamo confrontarci con il Governo per migliorare il testo della proposta di legge che non conosciamo ancora.
Fino a quando si andrà avanti con comunicazioni sulla stampa e si evita il confronto nella Commissione di pertinenza non si arriverà mai ad alcun risultato, aggiunge l’esponente autonomista.
Nel frattempo vorremmo capire – sottolinea Lo Sciuto – per quale motivo lassessore Scilabra ancora non potenzia gli uffici del dipartimento Formazione professionale per accelerare le rendicontazioni agli enti, uno dei motivi principali dei ritardati pagamenti ai dipendenti e dellallarme sociale che si è creato e considerato che la Regione siciliana ha 26 mila dipendenti non possiamo neanche dire allopinione pubblica siciliana che non abbiamo le risorse umane da impegnare.
E poi vorremmo capire – incalza il parlamentare del PdS/Mpa – perché le società di assistenza tecnica non hanno dato finora quell’accelerazione che si pensava potesse avere il settore con le prestazioni professionali fornite da esperti esterni allamministrazione regionale che costano alle ‘casse’ pubbliche. Si deve iniziare a fare i fatti e non solo proclami.
Noi apprezziamo loperato del presidente Crocetta nellaver messo in luce tante anomali nella Formazione professionale ed è un bene che siano emerse – conclude Lo Sciuto – nello stesso tempo dobbiamo portare avanti una riforma che garantisca i lavoratori e gli enti virtuosi per rasserenare le famiglie che vivono di formazione professionale.
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