Formazione: al Ciapi di Priolo magna magna alla siciliana?

LO DENUNCIANO I PARLAMENTARI DEL MOVIMENTO 5 STELLE ALL’ARS. CHE PARLANO SENZA MEZZI TERMINI OPERAZIONI POCO CHIARE SU ALBI E GRADUATORIE E DI “FIGLI E FIGLIOCCI”. APPELLO AI LAVORATORI: “DENUNCIATE IL MARCIO DI POLITICI, SINDACALISTI E FUNZIONARI REGIONALI”

“La vicenda è quella del Ciapi e della torbida e davvero poco chiara migrazione dei lavoratori dagli Sportelli multifunzionali verso il nuovo ente. Tale procedura di passaggio al Ciapi pare nasconda le consuete magagne ‘alla siciliana’ e appare come la solita tutela occupazionale e contrattuale di figli e figliocci”.

E’ pesante come un macigno l’attacco che i parlamentari del Movimento 5 Stelle sferrano al Governo regionale. Tema: il passaggio dei lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali al Ciapi  di Priolo.
“Continuiamo a porre le stesse domande al Governo – affermano i deputati 5 Stelle della V Commissione all’Ars – chiediamo, ad esempio, come sia stato possibile effettuare una selezione sulla base di un Albo provvisorio pubblicato lo stesso giorno di scadenza per la presentazione delle istanze”.
“Viene chiesto, infatti – leggiamo sempre nel comunicato – agli ex-sportellisti, attraverso un’informativa pubblicata sul sito dell’assessorato del 7 ottobre scorso, di presentare apposita domanda, entro l’11 ottobre, per partecipare alla ‘selezione per titoli di esperti in materia di politiche attive del lavoro e servizi per l’impiego’, in cui si era tenuti ad autocertificare l’iscrizione ad un Albo regionale degli operatori della formazione professionale siciliana non ancora esistente. Pertanto gli ex-sportellisti avrebbero dovuto affidarsi ad un elenco creato nel 2010, a cui faceva riferimento la circolare assessoriale n. 1 del 15 maggio 2013. Coincidenza vuole che l’11 ottobre venisse pubblicato un albo provvisorio”.

“Altre domande sorgono spontaneamente – commenta la deputata M5S Gianina Ciancio -. Se l’Albo provvisorio non era ancora stato pubblicato, come facevano i richiedenti a dichiarare di farne parte? Se nell’Albo è presente personale assunto dopo il 2008, a chi competono le opportune verifiche? O, ancora, perché il presidente del Ciapi, Egidio Ortisi, ha dichiarato in commissione V di svolgere le verifiche su un semplice elenco o graduatoria mandatagli dall’assessorato? Di quale graduatoria parlava? Forse quella del 2010, che nulla ha a che fare con l’Albo. E come mai l’avviso per partecipare alle selezioni non si trova in nessun sito istituzionale?”.
“Chiederemo ufficialmente all’assessorato gli elenchi degli ammessi e relativo punteggio – conclude Ciancio – ma una cosa è certa: di trasparenza e legalità in tutta questa vicenda non c’è nulla. Quello che speriamo è che i lavoratori si sveglino e denuncino le irregolarità, facendo nomi e cognomi di politici, sindacalisti e funzionari, opponendosi finalmente ad un sistema marcio, che si sta sgretolando sotto gli occhi dei suoi stessi artefici”.

 

Redazione

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