Formazione, Adriana Vitale all’attacco di Crocetta: “Toglie il lavoro a chi l’aveva per destinarlo ad altri”

LA VERITA’ E CHE LEI, EGREGIO GOVERNATORE DELL’ISOLA, HA CONSENTITO A UNA RAGAZZINA DI FARE TIROCINIO DA ASSESSORE REGIONALE ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE SULLA PELLE DI OLTRE 8 MILA LAVORATORI. E CON L’OCCASIONE…

Non accennano a placarsi le polemiche scaturite dall’infelice dichiarazione del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha definito “la formazione professionale deviata”.

Alle reazioni del mondo politico, che interrompono l’inspiegabile silenzio di enti formativi e sindacati dei lavoratori, si aggiungono quelle dei lavoratori del sistema formativo regionale.

Torna a parlare Adriana Vitale, lavoratrice ex ‘Spartacus’, che, ancora una volta, si rivolge al presidente della Regione, Rosario Crocetta. Accusandolo di aver offeso circa 8 mila lavoratori.

Che è successo? Come spesso fa, il governatore dell’Isola, sparando nel mucchio, ha additato tutti gli enti formativi e tutti i lavoratori di essere ‘deviati’. 

“Sono io la formazione deviata? – si chiede e chiede Adriana Vitale – Presidente, ho in attivo circa trent’anni di onesto e dignitoso lavoro, quattordici dei quali trascorsi in servizio presso i CPI, fino a quando questo Governo da lei capeggiato ha deciso di scaricarmi come una scarpa vecchia. Ho sempre lavorato con professionalità, mettendoci spesso del mio per raggiungere tutti gli obiettivi che mi venivano imposti, senza guardare orologio e a volte anche con l’utilizzo di mezzi personali. Sa, Presidente, almeno per me, la vita non è fatta di solo pane, ma anche di soddisfazione negli ambiti in cui si opera. Eppure non comprendo per quale colpa o dolo mi ritrovo dall’oggi al domani disoccupata e in un’età nella quale si è fuori dal mercato del lavoro e nell’impossibilità logistica di preparare la classica valigia di cartone per cercare fortuna altrove”.

“Le sue dichiarazioni: ‘Nelli ha lanciato un grande Piano per il lavoro rivolto ai giovani, sottraendo fondi alla Formazione professionale deviata’, pronunciate nell’estremo tentativo di difendere l’indifendibile – sottolinea Adriana Vitale – mi hanno procurato sconcerto. Non riuscivo a comprendere la gravità delle sue parole. O meglio, le ho comprese talmente bene da avvertire dolore fisico: ho sentito una morsa che mi attanagliava la gola impedendomi persino di respirare”.

“Adesso mi spieghi – aggiunge la dipendente del settore -: di quale deviazione parla? Quella degli enti corrotti e mangiasoldi? E per quale motivo lo scotto lo stiamo pagando noi? Quei fondi della formazione deviata andavano tolti a chi li ha deviati e non a incolpevoli lavoratori. Se Lei avesse agito da buon padre di famiglia, avrebbe, come prima azione, dovuto creare un nuovo soggetto che consentisse di accoglierci e poi passare la mannaia a chi la meritava. Tutto ciò non è avvenuto per cui logica vuole che se questi fondi sono stati tolti ai lavoratori, lei implicitamente ci accusa di averli deviati noi. E allora le chiedo e pretendo che lei dimostri quale giudice mi abbia mai condannata per aver sottratto… Lei mi sta accusando di fatti gravissimi e ha l’obbligo di dimostrarli!”.

“Devo ancora sopportare i suoi insulti? – si chiede a chiede ancora Adriana Vitale -. Lei ha deciso che la mia vita deve diventare un inferno e per giunta continua a infierire e mortificare la mia dignità e onestà? Cos’è questo, un accanimento fine a se stesso per soddisfare la sua mania di onnipotenza? Come si permette di dire che ha usato i fondi della formazione deviata per destinarle ad altre categorie?”.

“La racconti giusta e dica la verità – aggiunge -: ha solo fatto macelleria sociale tra i lavoratori del comparto, le sue parole confermano ciò che ho sempre sostenuto: e cioè che lei ha permesso l’indegna operazione di sottrarre il lavoro ai padri per illudere i figli e solo per favorire certi ambienti. Non si buttano per strada migliaia di lavoratori, si trovano altri fondi di finanziamento per dare risposte a categorie alle quali è sacrosanto e giusto dare risposte, specie se si tratta di giovani”.

“Nella storia della Sicilia – prosegue – mai un Governo ha tolto lavoro a chi lo aveva già per destinarlo ad altri, ne abbiamo avuti di Governi scellerati, ma questo supera ogni limite e immaginazione, quando si dice che al peggio non c’è mai fine. Ancora insiste a gettare fango per giustificare un’azione che ha affamato famiglie intere. Ma il trucco non funziona più, l’opinione pubblica, che ha ad arte cercato di condizionare, ha compreso che dietro la sbandierata antimafia ci potrebbe essere altro”.

“Gira voce – dice ancora Adriana Vitale – che al posto degli operatori degli sportelli che ha deciso di mandare al macero si fosse consumata un’operazione di reclutamento di elettorato fresco, pescato in famiglia, tra gli amici e gli amici degli amici della cricca. Pretenda che s’indaghi su questo invece di difendere l’indifendibile. La signorina è a capo dell’assessorato alla Formazione ed è lei che ne risponde. Forse la scelta per compiere questo scempio è stata pianificata e ragionata? Chi meglio di una giovane donna dal faccino fresco e pulito poteva interpretare il ruolo della pulizia e della legalità?”.

“Anche se abbiamo potuto costatare – sottolinea – che, se pur giovane anagraficamente, risulta essere navigata nei meandri della vecchia politica politicante, evidentemente ha avuto buoni maestri. Ma l’arroganza e la tipica spavalderia della giovane età prevalgono e vengono fuori nella loro pienezza. Come si può affidare un comparto così delicato all’inesperienza e poi, quando commette giganteschi errori, giustificarla o difenderla? Questo non è un gioco Presidente, non si fa fare tirocinio a una ragazzina mettendole in mano la vita di migliaia di siciliani. Se lei si ritiene politicamente adulta, allora che si assuma tutte le sue responsabilità e chieda umilmente scusa alle migliaia di giovani che ha illuso, anche come fatto dovuto”.

“Se è vero, com’è vero, che la politica assiste ignava a questo massacro – dice ancora Adriana Vitale – non opponendosi ai piani diabolici di questo Governo e solo per mantenere poltrone e assicurarsi vitalizi. Se è vero, come pare, che alcuni sindacati, non solo avallano e assecondano i piani del Governo, ma ne delineano anche i percorsi. Se è vero, come pare, che il grande governatore e i due assessori al ramo Famiglia e Lavoro hanno pianificato un piano di sterminio verso migliaia di lavoratori per i loro interessi e quelli della loro cricca, vi chiedo: come dormite la notte sapendo di avere sulla coscienza tanti ragazzi, i quali non solo subiscono le ristrettezze economiche, ma ai quali è tolta la possibilità di una vita decorosa e un’opportunità d’istruzione, distruggendo i loro padri? Sono gli stessi ragazzi che vi arrogate di voler aiutare”.

A questo punto le parole della dipendente del settore diventano taglienti: “I miei figli patiscono ristrettezze e sono privati di tutto: sono io la formazione deviata? Ha tolto la serenità, il sorriso e la pace alla mia famiglia: sono io la formazione deviata? Continua a umiliare e mortificare la mia professionalità: sono io la formazione deviata? Ho sempre lavorato con diligenza e professionalità: sono io la formazione deviata?

“Per quanto tempo devo ancora sopportare? – si chiede Adriana Vitale -. Mi ammazza, mi butta per terra, m’insulta, ricevo calci sulla pancia, nella faccia, nelle gambe, ovunque e continua a coprirmi di fango. Esigo una risposta: Sono io la formazione deviata? Se sì, me lo dimostri! Attenti comunque che se ci considerate numeri per ottenere potere e consensi, siamo gli stessi numeri in grado di cacciarvi via”.

Nota a margine

Aver confermato lo spostamento delle risorse, inizialmente destinate dal precedente esecutivo dell’allora presidente Raffaele Lombardo alla formazione, la dice lunga sulla volontà manifesta del Governo regionale e dei partiti della maggioranza all’Ars che lo sostengono, di chiudere il settore e spostare le assunzioni sulle società di assistenza tecnica e sui poli tecnico-professionali.

Che ne dice, caro presidente: agli 8000 lavoratori della Formazione professionale il ‘ben servito’ senza fronzoli glielo darà? Oppure proseguirà il suo gioco mediatico degli annunci?

Dice bene la lavoratrice quando afferma che se davvero il governatore dell’Isola avesse voluto salvaguardare i lavoratori, ripulendo il settore dagli ‘enti farabutti’, avrebbe dato vita ad un nuovo soggetto.

Togliere il lavoro a chi lo aveva già per destinarlo ad altri non era mai accaduto prima. E’ da scellerati averlo fatto denuncia la Vitale.

 

Giuseppe Messina

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