Formazione, a rischio la legge 24?

La notizia riportata sulla stampa del licenziamento di Ludovico Albert, dirigente generale del dipartimento regionale Formazione professionale, lascia alquanto stupiti. E sono tante le ragioni. Intanto per la celerità, il neo presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, pare voglia confermare quanto detto in piena campagna elettorale. Poi per il tono: “Per prima cosa licenzierò Ludovico Albert e tutti gli albertini”, ha dichiarato a qualche ora dalla elezione a governatore della Sicilia.

E’ il caso di ricordare che Ludovico Albert è la diretta espressione del potere pidiessino romano. La quale cosa stupisce oltremodo, atteso che proprio il Pd (oltre ad Udc e Partito del Siciliani-Mpa grazie al voto disgiunto) è stato determinante per l’elezione di Crocetta. E poi a cosa alludesse Crocetta col termine albertini, non ci è dato sapere.

L’affermazione sembra presagire la conferma di una sconfitta a “tutto tondo” non solo dell’azione di Albert, ma anche dell’assessore regionale pro tempore, Mario Centorrino, anche lui con tessera Pd e dello stesso Raffaele Lombardo che, da presidente della Regione siciliana, volle fortemente la riforma della formazione professionale, oggi bocciata sonoramente dal suo successore. Ed allora cosa è successo?
Proviamo a fare due conti. Sono diversi gli attori del sistema formativo siciliano pronti a giurare che ci sarebbe una nuova strategia volta a smantellare definitivamente il quadro normativo siciliano. Gli sforzi si concentrerebbero sull’ultimo baluardo rimasto a contrastare la totale liberalizzazione del settore della formazione professionale fortemente voluta dal Pd. Qualcuno sospetta che dopo le promesse un campagna elettorale, il gruppo di parlamentari del Pd dovrebbe tradurre l’aspettativa di tanti elettori in assunzioni. Ed allora, con ogni probabilità, qualcuno ha già pensato di mettere mano, da subito, ad un primo passaggio normativo volto a sgombrare il settore dalle rigidità normative.

In buona sostanza, sarebbe pronta la norma abrogativa della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 e di tutte le leggi e norme successive. Quale l’effetto? Semplice, quello di sganciare gli Enti formativi dall’obbligo previsto dall‘articolo 2 della legge regionale 25 del 1° settembre 1993 che garantisce, ad oggi, i livelli occupazionali del personale dipendente con contratto a tempo indeterminato degli Enti formativi assunto entro il 31 dicembre 2008, come previsto dalla delibera di giunta regionale n.350 del 4 ottobre 2010.

Quindi, senza perdere tempo, i riconfermati parlamentari del Pd (qualcuno a suon di voti) e aggiungiamo anche di buona parte dei deputati del Partito dei Siciliani-Mpa (il partito di Raffaele Lombardo) sarebbero pronti ad avviare le “grandi
manovre” nel settore della formazione professionale per chiudere il cerchio con i licenziamenti (assunzioni) in massa. Proprio così.

In tutto questo cosa c’entra la cacciata di Albert? Sulla vicenda pare che Albert abbia dichiarato: “Crocetta chi?”. Certo, una siffatta affermazione – ammesso che risulti vere – celerebbe tutta quanta l’arroganza dell’uomo vicinissimo a Pietro Fassino, oggi sindaco di Torino, ed a Pier Luigi Bersani, attuale segretario del Pd. Albert, per la verità, ci ha abituati, in questi lunghi 2 anni, al mancato rispetto della Sicilia e delle leggi regionali. Ma il suo allontanamento, se fosse vero (nutriamo forti dubbi in proposito), aprirebbe scenari preoccupanti. Intanto perché complicherebbe ulteriormente l’iter amministrativo dell’Avviso 20/2011. E poi perché arresterebbe per molte settimane l’emissione dei mandati di pagamento in favore degli Enti formativi utilmente inseriti nell’Avviso 20/2011.

Quale la conseguenza? Un ulteriore allungamento del pagamento delle retribuzioni in favore del personale. E la cosa brucerebbe, stante l’avvicinarsi della fine dell’anno che porta con sé la chiusura della Ragioneria centrale dell’assessorato alla Economia con il rischio per gli operatori della formazione professionale di dover trascorrere il periodo di festività natalizie senza il becco di euro. Cosa che rischierebbe di provocare disordini sociali.

I lavoratori della formazione professionale non hanno alcuna colpa e stanno pagando, a nostro avviso, scelte politico-speculative che hanno precarizzato il settore della formazione professionale. E poi ci sembra alquanto utile aggiungere una considerazione sull’ipotesi di allontanamento di Albert. Qualcuno ci ha fatto sapere che Crocetta allontanerebbe Albert al solo scopo di prendere le distanze da una gestione che non gli appartiene. Una presa di posizione che lascia presagire a nulla di buono.

Che stia per scoppiare qualcosa? Forse Albert sarà chiamato al ruolo di vittima sacrificale? Lo verificheremo nelle prossime settimane. Una cosa è certa: la legge regionale 24/76 è seriamente a rischio e con essa il futuro degli operatori della formazione professionale.

 

Giuseppe Messina

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