Si infittiscono i misteri sulla gestione dell’Avviso 20/2011. Diversi i dubbi sulla utilizzazione dei fondi comunitari nel settore della formazione professionale. La Procura della Corte dei Conti e la Guardia di Finanza, intanto, hanno intensificato i controlli. In un clima rovente e per capirne di più, la Commissione europea invierà il prossimo 10 dicembre, a Palermo, gli ispettori dell’Ufficio anti-frode (European anti-fraud office-Olaf).
Pare che vi sia un esposto che ha dato impulso ai controlli. Ma, al di là della vicenda di per sé delicata, abbiamo raccolto indiscrezioni interessanti.
Sembrerebbero piuttosto chiare le intenzioni dei controllori comunitari. Sotto inchiesta, con ogni probabilità, vi sarebbe il sistema di valutazione dei progetti presentati dagli Enti formativi a valere sull’Avviso 20/2011 in sede di programmazione.
Non solo. Particolare attenzione pare dovrebbe essere prestata alla rendicontazione delle spese effettuate per la gestione del cosiddetto “bando carceri”. Si tratta di uno specifico avviso pubblico finanziato con somme provenienti dal Fondo sociale europeo (Fse) la cui gestione, nel Catanese, è stata posta sotto inchiesta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania. Indagine che coinvolgerebbe almeno un Ente formativo di Catania.
Così come insistenti indiscrezioni raccontano di una riunione verticistica a tenutasi a Roma la scorsa settimana tra i dirigenti della Regione siciliana e gli emissari di Bruxelles. Obiettivo? Convincere gli ispettori comunitari alla rimodulazione dei fondi originariamente destinati all’Avviso n.9 del 17 giugno 2011 del Po Sicilia Fse 2007/2013. Un bando finalizzato alla realizzazione di percorsi formativi per il rafforzamento della forza lavoro così come disciplinato dalla legge 236/93. Ed invece?
Dalla possibile pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana della graduatoria provvisoria dei soggetti beneficiari, l’amministrazione attiva starebbe stornando le somme nazionali per concentrarle per altri interventi. Pare, a tal riguardo, che circoli una delibera di giunta regionale, guidata dal neo presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che abbia deliberato lo storno dei fondi comunitari prelevandoli dall’Avviso 9/2011. Perché? Forse per trovare la quadratura ai fini del pagamento delle retribuzioni arretrate al personale operante presso gli Sportelli multifunzionali? Vedremo.
Intanto nel luglio scorso, in occasione della seduta del Comitato di sorveglianza, i funzionari UE avevano posto all’amministrazione attiva il divieto di effettuare ulteriori rimodulazioni della spesa comunitaria.
Non è tutto. La Procura della Corte dei Conti e la Guardia di Finanza hanno fatto visita lo scorso 3 dicembre agli uffici di via Ausonia, a Palermo (sede dell’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale). Obiettivo: il sequestro della documentazione dell’Ente di formazione Ancol finito sotto inchiesta con l’accusa di truffa ai danni dell’Ue. Si cerca lo statuto dell’Ente.
Sembra che le Fiamme Gialle abbiano anche ottenuto l’acquisizione della documentazione relativa a tutti gli Enti di formazione operanti in provincia di Messina. Un’indagine che sta mettendo a soqquadro la provincia più chiacchierata in Sicilia per via delle “acquisizioni facili” compiute da Francantonio Genovese, parlamentare nazionale e uomo forte del Pd in Sicilia.
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