Format natalizio per Le vie dei tesori, tra guide e recupero L’ideatrice: «Dal 2017 abbiamo realizzato nove restauri»

C’è la Pinta, la chiesa di Santa Maria dell’Itria, impreziosita da affreschi, pavimenti d’epoca e stucchi del Serpotta. Il museo zoologico Doderlein con i suoi 1200 esemplari di pesci conservati con uno speciale trattamento chimico, ai più sconosciuto, che ne preserva le caratteristiche fisiche ed estetiche. E ancora: Palazzo Costantino, Palazzo Oneto, Palazzo Mirto e l’orto Botanico. Dimore, musei e botteghe storiche. Tesori nascosti, recentemente restaurati aprono le porte ai visitatori in via del tutto eccezionale dal 27 dicembre al 5 gennaio per l’edizione natalizia de Le vie dei tesori. Sarà possibile acquistare i coupon singoli sul sito della manifestazione al prezzo di tre euro, contribuendo a futuri restauri: metà degli incassi di questa special edition sarà devoluta a sostenere altri interventi.

«Faremo un po’ il punto alla fine – spiega a MeridioNews Laura Anello, giornalista e ideatrice del Festival – per capire che somme abbiamo raccolto. Capiremo se recuperare un bene in attesa di restauro già individuato o bandire un contest per privilegiare i recuperi scelti dalla comunità, mettendo a disposizione questa cifra per una nuova selezione attraverso il nostro portale». Finora, grazie alla generosità di chi acquistando i ticket online ha voluto donare un euro in più, è stato possibile realizzare nove restauri. Dal 2017 grazie a Le vie dei tesori, hanno riavuto vita: il salottino di Palazzo Mirto, lo scheletro del leone vissuto in una gabbia di villa Giulia fino agli anni Ottanta, oggi al museo Doderlein. E ancora: le sfingi del Gymnasium dell’Orto Botanico, la cupola del campanile del Carmine a Marsala, le panche dell’Oratorio delle dame, i lampadari e la tavola matematica della Palazzina Cinese. Tutti luoghi proposti e votati dai cittadini attraverso dei contest online.

«Adesso ne bandiremo uno per individuare due interventi nei borghi – spiega l’ideatrice del festival – è un metodo fantastico che funziona molto bene, perché muove tanta gente che segnala il suo posto del cuore. Abbiamo recuperato in passato tante cose in questo modo e per i borghi sarà ancora più interessante perché è un territorio vastissimo, c’è un grande amore per i propri luoghi». Ai 3000 euro raccolti dal Festival Borghi dei tesori se ne aggiungeranno altri 3000 donati dalla Fondazione Sicilia consentendo l’attività di restauro e recupero in due borghi diversi. «La cultura della donazione è alla base del festival – afferma Anello – chi dona fa in modo che il festival accada. Senza visitatori e, quindi, senza donatori il festival non potrebbe esistere».

Con la metà del ricavato dei ticket dell’edizione natalizia verranno finanziati degli interventi su Palermo. «Mi sembrava un buon modo per festeggiare il Natale – spiega l’ideatrice del festival – dare un valore più forte a questi contributi dei visitatori che tengono in piedi il festival e, in questo caso, in parte lasciano anche un segno diverso che è quello del recupero». Sui possibili interventi c’è l’imbarazzo della scelta e tutto dipende dal budget che si riuscirà ad accumulare. «Abbiamo un po’ di beni non ancora restaurati perché non vincitori dei precedenti contest – conclude – c’erano dei volumi storici da recuperare alla biblioteca comunale, il portone di Palazzo Alliata. Le strutture con necessità di restauro sono tante e disseminate tra beni pubblici o privati in tutta la Sicilia». Un doppio regalo quindi quello che per questo Natale il visitatore potrà fare: a sé stesso e alla città.

Maria Vera Genchi

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