Ieri, a Palazzo Reale, sede dell’Assemblea regionale siciliana, giornata di grandi tensioni. Il timore è che scendano in piazza, a Palermo, 28 mila forestali provenienti da tutta la Sicilia. Non si tratta dei ‘Forconi’, che alla fine sono buoni, chiedono i permessi ai Prefetti e ai Questori, obbediscono. Si tratta di 28 mila operai che rischiano di restare senza lavoro. Questi a mettere a soqquadro la città ci mettono pochissimo. Così, ieri, dopo una giornata di riunioni tra commissaione Bilancio e Finanze dell’Ars, presidenza della Regione, assessorato alle Risorse agricole e forestali, Corpo forestale, improvvisamente, sono spuntati i soldi per avviare subito al lavoro gli operai della Forestale e scongiurare la protesta dei 28 mila forestali che – scherzi a parte – si sarebbe incrociata con la protesta del Movimento dei ‘Forconi’ pevista a Palermo per il prossimo 23 maggio, giono in cui si ricorderà Giovanni Falcone.
I soldi – oltre 160 milioni di euro – li hanno reperiti il Ragioniere generale della Regione, Biagio Bossone, e il dirigente generale del Corpo forestale, Pietro Tolomeo. Una somma che sarebbe stata reperita tra le ‘pieghe’ dei soldi non spesi in materia di forestazione, tutela dei boschi e via continuando. La domanda è: se i soldi ci sono, perché questo benedetto governo regionale deve farsi arrivare addosso ogni problema invece di anticiparlo? Le uniche cose che il presidente Raffaele Lombardo e i suoi assessori fanno velocemente sono le nomine dei consulenti e le ‘operazioni’ tipo vendita del 51 per cento del pacchetto azionario Italkali. Per il resto, si ritarda in tutto.
Ieri c’è voluto il rischio paventato dai lavoratori della Forestale di un invasione della città per far arrivare subito i primi soldi. Se non dovessero sorgere altri impedimenti, l’attività antincendio, nei boschi della Sicilia, dovrebbe essere avviata nelle prossime ore. Con 161 milioni di euro si può cominciare. Anche se non sarà facile reperire le altre somme. Fini a ieri si sapeva che, per i forestali sarebbero bastati 270 milioni di euro. Ma ieri sono stati rifatti i conti. E si è scoperto che di soldi ne occorrono molti di più: circa 400 milioni di euro. Una somma che, molto difficilmente potrà essere reperita. E di certo non con un mutuo, perché come ha giustamente segnalato il commissario dello Stato, la Regione non può contrarre mutui per pagare i forestali e, in generale, per la spesa corrente!
Duro il commento di Giuseppe Messina, numero uno dell’Ugl Agroalimentare: “A noi non bastano le parole – dice Messina -. Rimangono le nostre perplessità. Limpianto rappresentato appare precario. La precarietà con la quale si è affrontata la vicenda non merita alcun ulteriore commento. Da oltre trent’anni questo servizio è indispensabile per la salvaguardia del patrimonio boschivo ed ambientale. Il ritardo è incomprensibile. Emerge – conclude Messina – la totale assenza di una programmazione necessaria proprio ad evitare di ritrovarsi impreparati di fronte alla stagione estiva. Ugl Agroalimentare non si fida e resta a fianco dei lavoratori per vigilare affinché la vicenda possa normalizzarsi”.
Nella foto, il Ragioniere generale della Regione, Biagio Bossone
Foto attività antincendio tratta da siracusanews.it
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