Forestali, il Governo Crocetta scherza con il fuoco

“Decidendo di non decidere” il Governo del ‘condottiero’ Rosario Crocetta ne ha pensata un’altra delle sue. Firmare accordi a destra e manca con le organizzazioni sindacali ignare del diabolico piano governativo. Quale? Quello di disattendere qualunque accordo e andare avanti per la propria strada fatta di precarietà e incapacità di programmazione. A farne le spese sono anche i lavoratori forestali e gli operai dell’Azienda foreste demaniali.

Esiste un recente Accordo, siglato in sede regionale tra le organizzazioni sindacali e il Dirigente regionale dell’azienda foreste demaniali, che prevede il proseguimento dell’attività dei “centocinquantunisti” che, dal 16 maggio, hanno preso servizio e l’avvio, entro il 12 di giugno, per le altre fasce di lavoratori, i “cent unisti” e i “settantottisti”.

Cosa è accaduto invece? Semplice! Il Governo regionale cincischia, con la conseguenza che il danno non sarà più solamente degli operai che perdono ogni giorno un possibilità di reddito, ma del cittadino siciliano sempre più esposto al rischio incendio con le elevate temperature che imperversano.

Il mancato rispetto dell’accordo e della tempistica concordata anche alla luce delle risorse – 150 milioni di euro – previste nel bilancio della Regione siciliana per l’attività dell’Azienda foreste demaniali per il 2013, appare sconsiderato e privo di responsabilità. Come abbiamo già sottolineato in un nostro precedente articolo, l’inghippo starebbe nella Finanziaria regionale, articolo 25. È la parte della manovra che ha ampliato – forse a dismisura – l’operatività degli operai della Forestale che, oltre che dei boschi dell’Isola, dovrebbero occuparsi di tante altre cose.

Decisione politica assunta dal Governo regionale e ratificata dal Parlamento siciliano, in sede di approvazione della manovra finanziaria ed economica di fine aprile, per perseguire una precisa logica. Con molta probabilità, per evitare la formazione dei cosiddetti residui passivi (fondi stanziati ma non spesi), il Governo ha proposto una norma, approvata dall’Assemblea regionale siciliana che, come già accennato, blocca gli ordini di accreditamento presso gli uffici provinciali. Un atto che, come già precisato dal nostro giornale, mirerebbe a centellinare la spesa per evitare la formazione di residui passivi ma che, in questo caso, sta rallentando il procedimento amministrativo e, di conseguenza, l’avvio al lavoro degli operai della Forestale.

Tutto questo avviene a giugno, quando dovrebbero essere già completate le operazioni di prevenzione degli incendi. Ma questo non è ancora accaduto, con enormi rischi per l’incolumità fisica degli operai dell’Azienda e del Servizio Antincendio boschivo (Sab), dedito allo spegnimento degli incendi. Fondato è il sospetto che, con lo stabilizzarsi del clima estivo, che porta spesso temperature tropicali, il numero degli incendi potrebbe aumentare a dismisura con possibili drammi dietro l’angolo.

Nei giorni scorsi, in diverse province siciliane, forte si è fatta sentire la protesta degli operai forestali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, che hanno voluto denunciare il disagio generato dal mancato rispetto dell’accordo siglato da parte del Governo regionale.

Sulla vicenda registriamo anche la presa di posizione del Sindacato agricoli e forestali dell’Ugl siciliano. In una nota pervenuta in redazione, il segretario regionale, Arcangelo Ferrara (nella foto a destra, in basso), punta il dito su diverse criticità che si registrano nel settore forestale in questa delicata fase di avvio della stagione estiva.

Di seguito la lettera a firma di Arcangelo Ferrara, segretario regionale Sindacato Agricoli e forestali di Ugl Agroalimentare Sicilia.

“Dal 6 giugno è partito in Sicilia il Servizio antincendio boschivo (Sab), indispensabile per la difesa della nostra natura dagli incendi che la stagione estiva ci riserva. La Sicilia, fortunatamente, dispone di forze umane qualificate e preparate per combattere le calamità naturali. Ma la sola forza lavoro specializzata non basta se a tutto ciò non viene fatta seguire una programmazione di settore. Se il Governo regionale non rispetta progettualità, tempi e modalità di avvio qualunque sforzo profuso dai lavoratori forestali potrebbe risultare vano. È cattiva gestione, quella del Governo, allorquando l’altra categoria di operai, cioè i braccianti, non vengono avviati al lavoro per tempo. In poche parole, che senso ha avviarli a maggio quando l’attività propedeutica alla prevenzione della campagna antincendio boschivo andrebbe effettuata nei primi mesi dell’anno? E cioè verso gennaio, febbraio anziché a maggio come è successo?

L’attività di prevenzione si attua prima per diminuire gli incendi. E non quando l’erba alta e secca è difficile da eliminare e la probabilità di incendio aumenta vertiginosamente. La vicenda si aggrava se, visti i tempi ridotti prima dell’arrivo dei primi fuochi, gli stessi operai in alcune province non dispongono di tutte le attrezzature adatte al lavoro indicato. Talvolta si ritrovano privi di alcune Dpi (Dotazioni di protezione individuale) previste dal decreto legislativo n.81 del 9 aprile 2008 sulla sicurezza nel lavoro.

Tornando all’antincendio anche gli operai che ne fanno parte in alcune province hanno iniziato le giornate di lavoro senza autobotti antincendio, senza alcuna attrezzatura e anch’essi in possesso di Dpi non sempre in perfetta condizione. Il Sindacato Agricoli e forestali di UGL sulla vicenda degli standard di sicurezza vigila con estrema attenzione per sensibilizzare sempre di più sia gli operai che devono utilizzare adeguatamente quel che hanno a disposizione sia le strutture amministrative che hanno il dovere di fornire agli operai gli strumenti di protezione previsti per legge. È chiaro che la responsabilità non può essere imputabile agli uffici periferici dell’amministrazione regionale, ma certamente all’assessorato competente e quindi al Governo regionale che parrebbe risparmiare sulla dotazione di sicurezza dei lavoratori.

Rimane il nodo sulle garanzie occupazionali e sui settantottisti (cosiddetti fuori fascia) visto che i 101 e i 151 sono stati avviati momentaneamente per sole 51 giornate. Se dovesse permanere tale situazione, chi spegnerà il fuoco trascorso il periodo di impiego attivo dei lavoratori? Cioè nel mese di agosto, quando i lavoratori delle fasce di garanzia occupazionale avranno completato le giornate che succederà? È giusto precisare che i settantottisti, non ancora avviati, esplicano una fondamentale attività che va in moltissimi casi a completare o rafforzare le squadre antincendio.

Su tutto questo il sindacato agricoli e forestali di Ugl Agroalimentare Sicilia chiede al Governo regionale : come intende coprire la stagione estiva? Come intende cioè salvaguardare l’ambiente naturale e le collettività delle zone montane? Questo Governo oltre che farci preoccupare per il futuro pare non sia capace di combinare altro.

Ugl agricoli e forestali e Ugl Agroalimentare sono pronti a discutere con l’esecutivo regionale e l’amministrazione attiva qualsiasi decisione che possa finalmente portarci ad una graduale stabilizzazione a differenza di ciò che gli altri cercano di conservare cioè clientelismo e assistenzialismo”.

 

Giuseppe Messina

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