Solo un mese fa i deputati nazionali grillini Riccardo Nuti, Chiara Di Benedetto, Giulia Di Vita, Loredana Lupo e Claudia Mannino presentavano in Procura un esposto contro l’attuale candidato a sindaco Ugo Forello. Secondo loro avrebbe manipolato le dichiarazioni di Claudia La Rocca, ex deputata regionale dei 5 stelle, la prima a decidere di collaborare con i magistrati in merito all’inchiesta sulle firme false. Collaborazione che la porta ad autoaccusarsi della ricopiatura e ad autosospendersi dall’incarico. «Dichiarazioni pilotate dal fondatore di Addiopizzo», scrissero i deputati nell’esposto. Oggi scatta l’indagine.
Scatta malgrado la Procura abbia chiesto l’archiviazione. Richiesta che avrebbe scatenato l’opposizione degli stessi deputati nazionali coinvolti, costringendo il giudice Lorenzo Matassa a proseguire. «Il gip non ha rigettato nulla in realtà: davanti a un’opposizione delle persone offese ha l’obbligo di fare quest’udienza, non è che ha la facoltà. Quindi lui non si è espresso sul merito dell’archiviazione», spiega a MeridioNews Forello, che prosegue: «Io non posso che sentirmi tranquillo. La pubblica accusa, con un’indagine che definirei lampo perché stiamo parlando di neanche un mese, ha ritenuto che le notizie di reato da loro paventate siano infondate, quindi è una cosa positiva per quanto mi riguarda».
Il candidato per la poltrona di primo cittadino, però, preferisce non commentare il comportamento e le decisioni dei colleghi firmatari dell’esposto. «Non voglio entrare in polemica con loro, non lo ritengo opportuno – dice – Si è già espressa la Procura, è un passaggio per me molto importante, che conferma l’assoluta legittimità della mia condotta, di cui sono sempre stato certo. A questo punto si farà questo ulteriore passaggio necessario e si concluderà».
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