Ritornano i Forconi. Da lunedì 27 febbraio al via il volantinaggio nelle grandi e piccole città della Sicilia. Si tornerà ai blocchi? Distributori di benzina a secco? Tir bloccati? Nulla può essere escluso. Anche se – così assicurano – si farà di tutto per creare meno disagi possibili ai siciliani. Puntando, invece a creare i problemi a Roma. Per fare questo ci sarà bisogno di un popolo in piazza. E i Forconi ci proveranno. Una prova d forza che andrà avanti fino al 6 marzo, giorno in cui è prevista una grande manifestazione a Palermo.
Perché questa accelerazione della protesta a partire dalla prossima settimana? Perché fino ad oggi lunico dato certo è che le rivendicazioni avanzate dal Movimento al governo nazionale e al governo regionale non sono state prese nemmeno in considerazione. Da qui la rabbia di agricoltori, autotrasportatori, pescatori, artigiani, lavoratori edili, studenti e via continuando.
Quello che vogliamo sottolineare – ci dice Franco Grupi, uno dei leader del Movimento del Forconi, che stamattina, insieme con altri protagonisti della protesta ha tenuto una conferenza stampa a Catania – è che ormai la protesta non può essere circoscritta solo a una o due categorie di lavoratori siciliani. A protestare, ormai, sono tante categorie. Compresi in sindaci, molti dei quali sono con noi. Compresi gli studenti ai quali lanciano un appello. Agli studenti diciamo che noi stiamo lottando anche per loro. Per il loro futuro. Uniamoci tutti per cambiare questa società sbagliata. Quella che lunedì prossimo riprenderà corpo sarà una vera e propria protesta di popolo. Sarà, e lo può scrivere a caratteri cubitali, la rivoluzione della Sicilia.
Mariano Ferro, Grupi e altri leader della protesta lo vanno ripetendo da qualche settimana a questa parte. La gente, in Sicilia, non ne può più. Non ne può più di sentire le chiacchiere della politica-politicante. Non ne può più di ascoltare promesse vaghe. Non ne può più di aspettare riposte che non arriveranno.
Dove sono le risposte dei governi alle nostre richieste?, si chiede e chiede Grupi. Cartelle esattoriali, defiscalizzazione della benzina, Piano di sviluppo rurale. Ci stanno solo prendendo in giro – aggiunge Grupi – e noi non siamo più disposti a farci prendere in giro. Anche perché la nostra gente vuole risposte concrete. E, soprattutto, non ne vuole più sapere di restare a casa in attesa di risposte che non arrivano. E che, ne siamo sicuri, non arriveranno.
Dunque, a partire da lunedì, tutti di nuovo in strada. Con i volantini. E, a questo punto, non possono essere esclusi nuovi blocchi. Ed è anche logico. Lunico momento in cui i Forconi hanno ottenuto qualcosa – quanto meno lattenzione dei media e dei governi nazionale e regionale – è stato quando hanno presidiato la Sicilia.Nel canto, a questo punto, va messo tutto. Il Movimento dei Forconi, insomma, intende arrivare al 6 marzo con le forze popolari già dispiegate in tutta la Sicilia. Presidi, volantinaggio, blocchi.
Cè di più. Questa volta i disagi – che inevitabilmente ci saranno – non riguarderanno solo la Sicilia. Questa volta il Movimento punterà anche sulle raffinerie. Per bloccare il trasporto oltre lo Stretto di Messina della benzina raffinata in Sicilia, che è par al 40 per cento della benzina raffinata in tutta lItalia.
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