Un incontro per programmare il futuro dell’aeroporto Fontanarossa definito dal sindaco di Catania Enzo Bianco come «la porta d’ingresso e di uscita non solo della città e della Sicilia orientale ma di tutta l’Isola». La riunione si è svolta questa mattina a Palazzo degli elefanti nel gabinetto del primo cittadino alla presenza della presidente di Sac Daniela Baglieri e dell’amministratore delegato Nico Torrisi. I due nuovi vertici hanno affrontato temi legati al rilancio dell’aerostazione, puntando a definire un programma di interventi e una lista di priorità. Argomenti che riguardano non solo la società aeroportuale etnea ma anche il Comune, i cittadini e le compagnie aeree. Per cui l’appuntamento odierno «non è stato solo un modo per augurare ufficialmente buon lavoro a Baglieri e Torrisi ma anche – precisa Bianco – per iniziare a fare squadra fin da subito». La motivazione «è semplice: lo scalo rappresenta non solo un elemento di prestigio per la città poiché è il più grande del Sud ma pure una fonte di guadagno», aggiunge Bianco. Che si augura di «fare cose importanti per tutti».
E proprio tra queste cose rientrano l’interramento della linea ferroviaria (progetto già finanziato) con una fermata all’interno del Vincenzo Bellini, la realizzazione della nuova pista, la creazione di un parcheggio nell’ex campetto Fontanarossa e l’ingresso del Comune nella società. Tema caldo il costo «spropositato e da rivedere» dei voli che collegano il capoluogo etneo alle altre città italiane. Tariffe «che scoraggiano i turisti a raggiungere la città», precisa Bianco. «La settimana scorsa ho pagato un volo Catania-Roma circa 300 euro e, appena salito sull’aereo, alcuni cittadini mi hanno detto di avere acquistato lo stesso biglietto per 450. Tutto ciò – conclude Bianco – è inaccettabile e mi auguro che questa situazione cessi». Anche perché «un collegamento Roma-Milano, ad esempio, si trova anche a 60-70 euro». «Batterò pure i pugni, se è necessario, per invertire questa tendenza», aggiunge. A confermare di volere lavorare in questo senso sono stati sia la presidente che l’amministratore delegato di Sac.
«Ci confronteremo con Alitalia, la compagnia di bandiera, per rivedere insieme a loro le strategie di mercato e capire – spiega Baglieri – il ruolo del nostro scalo in Italia». Per la presidente il programma del nuovo incarico passa attraverso l’internazionalizzione. «Catania è collegata con il resto del territorio nazionale, incrementeremo le tratte estere», sostiene. In questo senso «la settimana scorsa siamo riusciti a ottenere primo buon risultato chiudendo per volo da e per Mosca che sarà fruibile a partire dal prossimo aprile». E nei progetti dei vertici c’è pure l’Asia. Utenti difficili da conquistare ma che «cercheremo di raggiungere, insieme agli altri, ampliando i servizi e le infrastrutture, elementi fondamentali per la crescita futura», afferma Baglieri. Che però, in tema di infrastrutture, glissa sui tempi di completamento del terminal Morandi. «In questo caso la tempista non dipende da noi ma da un confronto con Enac», precisa.
Secondo il programma la vecchia stazione dovrebbe essere pronta entro il 2017. Opera definita «importante» dall’ad Torrisi. «L’efficienza dell’aerostazione è una priorità per i passeggeri e per le compagnie aeree che cercheremo di attirare non solo per Catania ma anche per Comiso», aggiunge Nico Torrisi. «Lo scalo proverà a diventare più appetibile e più redditizio», continua. E a questo collega il nodo della privatizzazione. «Il tema è sul tappeto e attendiamo istruzioni da parte dei soci che sono stati chiari sul fatto che la via da perseguire è proprio quella», conclude.
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