Fondazione dei Cantieri Culturali, Comune ci riprova Cusumano: «L’obiettivo è di realizzarla entro il 2018»

Un vecchio pallino della giunta Orlando che adesso potrebbe diventare realtà. Si tratta della possibilità di una gestione integrata dei Cantieri Culturali alla Zisa attraverso lo strumento di una fondazione: vale a dire la costituzione di un ente, con una propria personalità giuridica, che possa gestire le ex officine Ducrot sulla cui riqualificazione in chiave culturale il Comune sta spingendo molto. Simile a un’associazione, con una propria autonomia patrimoniale e la possibilità di raccogliere fondi per progetti culturali, la fondazione di partecipazione unisce l’elemento patrimoniale, necessario per sostenere economicamente ogni attività, e l’elemento personale, fondamentale per l’operatività concreta delle organizzazioni che consente a chi può apportare risorse economiche di farlo, e a chi non possa di contribuire con elementi altrettanto importanti quali tempo, capacità e professionalità.

La conferma della possibilità della fondazione viene direttamente dall’assessore Andrea Cusumano: «È allo studio una fondazione di partecipazione, esiste già uno studio preliminare nel progetto Integra e si punta a raggiungere l’obiettivo entro il 2018». Al momento dunque non è possibile avere maggiori informazioni sulla natura della fondazione, se prevederà ad esempio la possibilità dello sbigliettamento per tutti gli spazi. «Attendiamo a breve la presa d’atto in giunta e poi il progetto della fondazione verrà pubblicato – dice ancora Cusumano -.  A ogni modo qualunque bozza di fondazione dovrà essere dibattuta e approvata in consiglio, che è l’organo di competenza per l’istituzione di fondazioni. In giunta prevedo che se ne parlerà nelle prossime settimane, poi però bisognerà portare l’eventuale bozza dello statuto in consiglio. Certamente ciò avverrà non prima dell’autunno».

Una possibilità di cui comunque si parla da anni. «Era una delle intenzioni della giunta precedente, che poi è la stessa di ora» conferma Giuseppe Marsala, che dei Cantieri Culturali è stato per anni – nel periodo dell’assessorato di Francesco Giambrone – il direttore artistico. «Poi però la giunta Orlando ha dovuto fondare la fondazione di scopo per Manifesta. Ma questa scadrà a novembre, quindi secondo me se ne potrà riparlare da quel momento». Una correlazione, almeno nei tempi, che però lo stesso Cusumano smentisce. «Non esiste alcuna relazione – afferma –  con la fondazione Manifesta che è una fondazione di scopo e che si estinguerà come da statuto non appena avrà esaurito il proprio compito».

A chi vive nei Cantieri l’idea di una fondazione sembra piacere. «Io sono un sostenitore della fondazione» dice Giuseppe Provinzano, tra i creatori dello Spazio Franco, l’ultimo dei capannoni riaperti. «Mi sembra l’ipotesi migliore per mettere a sistema i Cantieri. Al momento continuano a sorgere nuovi spazi ma gli accordi nella programmazione sono finora tra singole realtà, mentre servirebbe una gestione che guardi a tutti e ai quali tutti possano rapportarsi. È chiaro poi che con una fondazione, tutti uniti, si potrà avere più forza nelle rivendicazioni. Penso per esempio alla possibilità di migliorare l’illuminazione, e di rendere i Cantieri Culturali della Zisa pedonali, così come nel centro storico».

Un’ipotesi che invece non convince Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale per I Coraggiosi che per primo ha puntato il dito su quelli che ha definito «affidamenti discrezionali» al mondo della cultura. «Non siamo d’accordo alle fondazioni sui beni immobili – afferma – ma a regolamenti che, oltre a criteri di trasparenza e imparzialità nell’assegnazione di spazi, diano regole certe e criteri sull’assegnazione dei finanziamenti. Infatti questa amministrazione è stata campione di discrezionalità come dimostrano i sotto soglia per milioni di euro». Ferrandelli poi fa notare che gli affidamenti per gli spazi dei Cantieri non sono stati fatti finora con un bando uguale per tutti. «Mi batterò affinché lo siano – aggiunge – Noi stiamo predisponendo anche con Cesare Mattaliano, capogruppo dei Coraggiosi e vice presidente della commissione cultura, un regolamento per i criteri dell’assegnazione per gli spazi e i soldi. Ci stiamo lavorando con i gruppi di lavoro che abbiamo riattivato due settimane fa». 

Andrea Turco

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