Neanche il tempo di partire e la bonifica del fiume Oreto è già stata sospesa. Il provvedimento è stato eseguito dalla Forestale dopo i controlli effettuati ieri e le segnalazioni delle associazioni ambientaliste. «Il fiume Oreto è zona Sic (sito di interesse comunitario, tutelato dalla stringente normativa europea sull’ambiente … ndr) fino ad Altofonte – dice a Meridionews il comandante della Forestale del distaccamento di Villagrazia Gaspare Comandè -. Il Comune non era in possesso delle necessarie autorizzazioni rilasciate dalla Soprintendenza e della valutazione d’incidenza da parte dell’Assessorato Regionale Ambiente e Territorio. In ogni caso l’amministrazione ha effettuato il ravvedimento operoso, per cui non abbiamo proceduto al sequestro dell’area. Il reato comunque rimane e inoltreremo la comunicazione alla magistratura».
Una decisione che giunge a pochi giorni dall’annuncio delle operazioni da parte della giunta: martedì l’avvio dei lavori di pulizia straordinaria del bacino idrico all’altezza del ponte della Guadagna, mercoledì il ribaltamento di un escavatore (nessun ferito ma lavori sospesi), giovedì la protesta da parte delle associazioni ambientaliste. «Stiamo studiando la possibilità di un esposto» conferma Giovanni Cumbo, delegato della Lipu Palermo. La denuncia dell’associazione, che si batte per la conservazione e la tutela della natura, si incentra sulle modalità della bonifica. Secondo gli ambientalisti, infatti, gli operai Reset, incaricati nella prima fase, che riguarda la pulizia e il drenaggio del tratto fino al passante ferroviario (nei pressi del ponte militare), hanno divelto anche parte della vegetazione. Nuocendo anche ai numerosi volatili che, nel periodo invernale, affollano il fiume: gabbiani comuni, cormorani, aironi, rondini e più in generale uccelli acquatici come il beccaccino, l’alzavola, il mestolone e il fischione». Un allarme sollevato due giorni fa dalla Lipu con un comunicato in cui si chiedeva «al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di non utilizzare inutili quanto devastanti e costose ruspe ed altri mezzi pesanti direttamente nell’alveo fluviale. La pulizia di detriti e rifiuti può avvenire benissimo senza bisogno di asportare la vegetazione».
Ieri poi era arrivata la nota del Comune in cui «si precisa che nessun intervento è in corso sulla vegetazione che è parte del bacino idrico naturale. I lavori si svolgono in particolare nel tratto dell’alveo che è stato cementificato negli anni ’50 e dove, sul calcestruzzo, si sono accumulati ingenti quantità di sedimenti instabili e rifiuti, sui quali si è sviluppata una vegetazione infestante». Una rassicurazione che però non convince lo stesso Cumbo. «Dicono di non aver toccato le piante ma di aver rimosso solo i rifiuti – spiega l’ambientalista – ma a noi questo non risulta. Siamo andati a fare un sopralluogo all’altezza del ponte della Guadagna, e lì si possono vedere cadaveri di alberi e arbusti, è stato tutto spianato. Voglio sottolineare l’importanza della vegetazione nel contenimento delle acque, che rallenta la piena del fiume. Il fiume non è solo acqua che scorre ma è abitato da piante e animali, si era creato un habitat interessante ma questo magari all’amministrazione importa meno».
Il problema insomma non è tanto la bonifica quanto la mancata attenzione all’ecosistema fluviale che si era creato e che rischia di essere danneggiato. Come sottolinea Pietro Ciulla, presidente WWF per la Sicilia nord occidentale, «riteniamo che si possano studiare interventi con rimozioni mirate, eseguite prevalentemente a mano o con mezzi leggeri. Riteniamo anche che si possano programmare i lavori scegliendo i periodi di intervento lontani da quelli di nidificazione. Confidiamo che i restanti lavori annunciati vengano effettuati con interventi meno invasivi». Anche per Giovanni Cumbo «l’operazione andava fatta con un certo criterio. La gente continuerà comunque a gettare rifiuti ingombranti dal ponte, allora sarebbe meglio togliere gli accessi in auto al fiume, effettuando più controlli, agendo sulla sensibilizzazione e allo stesso tempo installando le telecamere. Così come è fatta, questa è un’operazione che rientra probabilmente nella logica elettorale».
Poi la smentita da parte di Palazzo delle Aquile, che in una nota afferma che «Gli Agenti della guardia forestale, recatisi oggi pressi gli uffici del Comune, hanno infatti costatato la assoluta correttezza del procedimento amministrativo in quanto i lavori in questione sono unicamente oggetto di comunicazione e non soggetti ad autorizzazione. Nessun provvedimento è stato quindi intrapreso per l’interruzione dei lavori».
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