Settecentomila euro. A tanto ammontano le violazioni della normativa fiscale commesse, secondo la guardia di finanza di Catania, da un’agenzia viaggi che si schermava dietro un’associazione culturale. In realtà, però, si sarebbe trattato di un tour operator a tutti gli effetti.
Le Fiamme gialle hanno esaminato le attività della onlus dal 2015 al 2020. Dagli accertamenti è emerso che l’associazione solo apparentemente forniva servizi ai soci. In realtà, grazie ai social network, offriva pacchetti viaggio a tutti gli interessati. Anche a chi non era iscritto all’associazione.
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