Giunti al quarto estenuante mese di esercizio provvisorio, la seconda commissione all’Ars ha approvato, intorno alle 3 di notte, la manovra finanziaria. La strada resta ancora in salita, con una maggioranza ormai inesistente e gli equilibri di palazzo ormai prossimi all’anarchia. Non a caso, ad essere assenti in nottata al momento del voto sono stati ben sei deputati della maggioranza, così che la finanziaria è stata votata da nove deputati, con cinque voti a favore, due contrari e due astenuti.
Fondamentali le opposizioni, con la presenza fino al voto finale dei due componenti dei cinquestelle ha consentito il mantenimento del numero legale. Non solo: determinanti i voti a favore del presidente della commissione, Vincenzo Vinciullo (Ncd), e il deputato del Psi Giovanni Di Giacinto, che, pur non condividendo l’impostazione della manovra data dal governo, hanno deciso di votarla per evitare il tracollo. A favore i tre deputati del Pd presenti: Giuseppe Lupo, Nello Dipasquale e Giovanni Panepinto. «Questa notte per assenza della maggioranza che sostiene questo Governo – commenta Vinciullo – sono stato costretto a votare la legge di stabilità. Ho dovuto votare altrimenti i diversamente abili, le province, le imprese, gli sportellisti, i precari, i lavoratori dei consorzi di bonifica, sarebbero rimasti privi degli strumenti finanziari e amministrativi. Domani la manovra arriva in aula e speriamo – continua – che la maggioranza sia presente, perché non è ammissibile né sopportabile l’idea che chi è all’opposizione debba essere violentato dall’indifferenza della maggioranza».
Approvando la manovra finanziaria, la commissione ha esitato una norma che congela 162 milioni di euro, fondi destinati a Comuni, ex Province e consorzi di bonifica. Si tratta delle risorse che la Regione dovrebbe ricevere alla luce dell’accordo con lo Stato sul gettito dell’Iva. Durante l’esame della manovra, la commissione ha chiesto ufficialmente al governo Crocetta, con una nota, di comunicare la disponibilità delle somme previste in bilancio, ma non avendo ricevuto alcuna risposta ha deciso di congelare il capitolo. Via libera anche a un emendamento che prevede la liquidazione di Riscossione Sicilia, la società partecipata dalla Regione che si occupa di riscuotere le imposte. Secondo l’amministratore unico, Antonio Fiumefreddo, si è trattato di «un atto di prepotenza minacciato, pianificato e violentemente consumato. La casta di Palazzo dei Normanni si è compattamente difesa dalla lesa maestà subita in questi mesi, con il pignoramento delle indennità dei loro inquilini. Brindano i poteri criminali che potranno tornare a dormire sonni tranquilli – attacca Fiumefreddo – brinda le casta degli impresentabili, brindano gli evasori seriali, piange la Sicilia degli onesti. Sono fiero d’aver servito i siciliani a testa alta e senza guardare in faccia nessuno».
Ai disabili andranno 84 milioni e 670mila euro per l’anno in corso, e rispettivamente 158 milioni per il 2018 e 2019. Undici milioni e mezzo vanno alle comunità alloggio per disabili e ulteriori 50 milioni di euro derivanti dai risparmi delle gare della centrale acquisti del settore sanitario. Sono stati stanziati, poi, 122 milioni di euro per le ex Province, così suddivisi: 91milioni e mezzo provenienti dall’accordo con lo Stato, 12 milioni di euro dalla sanità e 19 milioni 150 mila euro relativi all’assistenza scolastica ai disabili. Previsti inoltre 47 milioni per 2018 e 2019. Oltre 50 milioni di euro, invece, le risorse per i consorzi di bonifica. Stanziati infine dieci milioni per l’Irsap, un milione e 700mila euro per il Ciapi, oltre undici per l’Esa, 459mila euro per l’Inda, dieci milioni per l’Ersu, e undici milioni ai Comuni per il ricovero di minori.
A rivendicare gli emendamenti che hanno ottenuto l’approvazione dalla Commissione sono invece i Cinquestelle, soddisfatti per la fumata bianca all’esenzione ticket per gli inoccupati (tre milioni di euro), all’indennizzo per le imprese danneggiate dalle opere pubbliche, ai biglietti on line per musei e aree turistiche. E ancora per lo stop agli affitti d’oro per gli immobili in uso alla Regione, la possibilità di pagamento dei ticket sanitari nelle tabaccherie, lo scomputo dei canoni di locazione nell’acquisto dei capannoni industriali e i correttivi per fare ripartire la legge sulle professioni motorie. L’esenzione del ticket sanitari per gli inoccupati è un vecchio pallino del Movimento, che da sempre ha cercato di fare diventare legge, sia con un ddl autonomo sia con emendamenti alle varie Finanziarie. La norma contempla la gratuità delle cure sanitarie, non solo per i disoccupati, ma anche per chi un lavoro non lo ha mai trovato e per i liberi professionisti che hanno cessato l’attività. Attualmente in Sicilia, in tema sanitario, si fa distinzione tra inoccupati (coloro in cerca di prima occupazione) e disoccupati, garantendo l’esenzione dal ticket solo a questi ultimi.
Per quanto riguarda invece i biglietti on line per musei e siti archeologici siciliani, si tratta di una norma che prevede la stipula di convenzioni tra l’assessorato dei Beni culturali e società che offrono servizi di teleticketing, per consentire agli utenti di acquistare i biglietti per i musei e le aree turistiche siciliane dal computer di casa. Domattina il ddl sarà incardinato a Sala d’Ercole.
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