Alla fine a vincere è il buonsenso, con i deputati che vanno a casa rimandando a oggi l’atto finale della Finanziaria. «Stasera dobbiamo toglierci le cose importanti, gli articoli più interessanti» dice l’assessore al Bilancio Marco Falcone. Il riferimento è agli articoli uno e due. Tentativo vano, con i deputati che fanno giusto in tempo ad approvare l’articolo 15.
Decisiva la nota da parte del commissario dello Stato, che ha costretto l’assemblea alla pausa per decidere il da farsi per recuperare i trenta milioni richiesti per evitare che il ministero dell’Economia potesse impugnare la norma. Nello specifico, il commissario, garante dei rapporti formali tra governo regionale e nazionale, aveva espresso la propria preoccupazione sui conti della Regione, invitando alla cautela per non rischiare di uscire dai binari dell’accordo Stato-Regioni.
Una trentina di milioni, quelli necessari a mettere in pari le cose, che il governo aveva pensato di recuperare tagliando in maniera pressoché orizzontale del dieci per cento buona parte delle norme ancora da approvare e per fare ciò alla fine si è deciso di fare ricorso a un maxiemendamento che comprendesse tutti i tagli alle coperture inizialmente stabilite per le norme dal 29 al 90. Evitati così ulteriori rallentamenti, con i lavori che possono tranquillamente riprendere oggi, giorno in cui è attesa la volata finale per l’approvazione – è il caso di dirlo – in tempi record del documento.
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