L’ultima finanziaria dell’era Crocetta? Per dirlo bisognerà attendere il voto del 5 novembre. Quel che si sa per certo è che si tratta dell’ultima legge di stabilità votata dall’Ars a 90 deputati. Dal prossimo anno, infatti, a stabilire come dovranno essere gestite le finanze della Regione saranno in 70. L’approvazione della finanziaria – con 36 voti a favore, 14 contrari e nove astenuti – mette fine a un quadrimestre contrassegnato dall’esercizio provvisorio. Le norme, che hanno visto la luce dopo giorni in cui i lavori sono andati avanti con estrema difficoltà, interessano ampi strati della società.
A partire dal tema che più di ogni altro ha segnato la storia politica degli ultimi mesi: i disabili. L’Ars ha dato il via libera al fondo unico, che si baserà sui già citati 36 milioni di euro provenienti da risorse regionali, a cui vanno aggiunti 68 di provenienza statale, 20 per il trasporto e 34 a disposizione dei Comuni. Un’altra parte invece sarà ricavata dai risparmi sulle gare d’appalto. Tra le altre norme approvate fa discutere quella riferita agli ex Pip in un primo tempo esclusi: l’Ars ha deciso per il reintegro di coloro che hanno condanne definitive per reati contro la pubblica amministrazione, il patrimonio e le persone. Rimangono esclusi quelli relativi a fatti di mafia. Sorride Forza Italia per aver ottenuto che la graduatoria, già approvata nell’ambito dei fondi Pac 2007-13 e riguardante opere di impiantistica sportiva e riqualificazione urbana, sia finanziata con le risorse della nuova finestra comunitaria. Via libera anche al ticket sanitario, per chi non ha un lavoro e un reddito familiare che non supera gli undicimila euro, e alla stabilizzazione dei lavoratori Asu.
Tra chi si dice soddisfatto di come è andata l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. «Quest’ultima finanziaria è la medaglia finale al governo della Regione – dichiara -. Anche solo due anni fa, se qualcuno avesse detto che saremmo riusciti a chiudere un bilancio con due miliardi e 400 milioni in più di entrate, su un Pil complessivo che vale 80 miliardi, ci saremmo messi tutti a ridere». Baccei si è poi spinto più in là: «In due anni abbiamo messo a posto quello che altri hanno distrutto in 50 anni», ha aggiunto l’assessore. Parole di soddisfazione anche dal presidente di sala d’Ercole, Giovanni Ardizzone: «Con questa legislatura e questa finanziaria si è segnata la fine delle leggi omnibus», ha commentato. Il deputato messinese ha poi parlato delle norme che dovranno essere ancora discusse, perché inserite nel cosiddetto collegato – il documento che accompagna la finanziaria e che sarà al vaglio dell’Aula a partire dal 9 maggio – ipotizzando che vengano stralciate da esso le leggi riguardanti la fusione tra Cas e Anas e quella riguardante Riscossione Sicilia. «Dobbiamo dare risposte chiare ai siciliani», ha sottolineato.
Dal canto suo, il presidente Crocetta guarda già al futuro, seppure a termine, della legislatura. «Da lunedì affronterò i nodi politici che riguardano il governo, che ha lavorato bene. Il punto è che devo capire se gli assessori che ho in giunta rappresentano un partito o un’area». Prima di decidere su un eventuale nuovo rimpasto, Crocetta voterà alle primarie del Partito democratico, consapevole che sarà molto difficile ottenere l’appoggio del partito per le prossime regionali: «La guerra alla mia successione è scattata il giorno dopo la mia elezione, già allora è partito il fuoco amico», ha commentato il governatore.
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