Il consiglio dei ministri ha impugnato una parte della finanziaria regionale approvata dall’Ars il 12 maggio scorso. La riunione, che si è tenuta stamani, si è concluso con il pronunciamento di incostituzionalità di un comma dell’articolo 10 della legge. Quello riguardante gli interventi a favori degli operatori economici. Nello specifico i rilievi riguardano il comma 14. «Eccede dalle competenze statutarie violando la legislazione previdenziale di competenza legislativa esclusiva dello Stato», si legge in una nota ufficiale.
La norma impugnata riguarda gli sgravi dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti per il 2020 a quelle imprese che assumono dipendenti a tempo indeterminato disoccupati. Nello stesso comma si prevede lo stanziamento dieci milioni per l’erogazione una tantum «a favore dei lavoratori stagionali, atipici, e discontinui del turismo e commercio che non riescono a raggiungere il numero minimo di giornate utili all’erogazione dell’indennità di disoccupazione». Le risorse per finanziarie le misure previste dal comma 14 erano state trovate ricorrendo ai fondi europei del programma Poc 2014-2020, mentre l’aula aveva deciso che le procedure a sportello. La definizione delle modalità e dei criteri del bando, invece, sarebbero spettati all’assessorato per le Attività produttive.
Il consiglio dei ministri ha deciso invece di non impugnare la legge sul bilancio di previsione triennale 2020-2022 e la norma sul rinvio delle elezioni negli enti locali.
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