Filt Cgil sul caso Riccobono: “Non ammetteremo nessuna persecuzione dei nostri iscritti”

SI E’ ISCRITTO AL SINDACATO E GLI FANNO LA GUERRA. ORMAI, IN ITALIA, VIENE ATTACCATO ANCHE IL DIRITTO ALLA RAPPRESENTANZA SINDACALE

La storia, per molti versi sconcertante, ve l’abbiamo raccontata il 13 Ottobre scorso. Fabio Riccobono, dipendente della Adragna trasporti, sta vivendo un calvario sul luogo di lavoro, da quando si è iscritto al Filt Cgil. Coincidenze temporali? Non sembra proprio da quello che racconta Fabio, la cui versione dei fatti è stata confermata dallo stesso Sindacato. Da cui, inizialmente, il dipendente non si era sentito abbastanza tutelato. La sua denuncia però ha smosso le acque. Sin dall’indomani, la Filt Cgil ha assicurato che sta seguendo molto da vicino la situazione e oggi ha diffuso un nuovo comunicato stampa sul caso, in cui riassume la questione, rincarando la dose:

“Un lavoratore rischia il licenziamento perché iscritto al Sindacato”, è il titolo della nota alla stampa. Che continua così:

“E’ la storia di Fabio Riccobono, dipendente della Ditta Adragna Trasporti di Carini; Fabio guida l’autoarticolato da sette anni, è sempre stato un lavoratore modello, sempre presente al lavoro, non ha mai fatto incidenti e mai arrecato danni all’azienda.

Fabio, cosi come tutti i suoi colleghi lavorava dalle 12 alle 14 ore al giorno; l’azienda non ha mai riconosciuto economicamente ai lavoratori un solo minuto di lavoro straordinario ed inoltre non ha adeguato l’indennità di trasferta secondo il vigente CCNL.

Nello scorso mese di agosto, Fabio e altri 30 suoi colleghi hanno deciso di iscriversi alla Filt Cgil. Da lì – racconta Gaetano Bonavia segretario provinciale Filt Cgil- è iniziato il calvario per il nostro RSA; l’azienda decide di metterlo in ferie di ufficio al fine di allontanarlo dal posto di lavoro ed al rientro dalle ferie iniziano le persecuzioni da parte del datore di lavoro che riesce a mettergli contro i suoi colleghi, compresi quelli scritti al sindacato. In queste condizioni si arriva allo scorso 3 ottobre, quando verbalmente viene allontanato dall’azienda. Subito dopo l’azienda gli notifica un provvedimento disciplinare inesistente e nel frattempo, quasi tutti i lavoratori si disdettano dal sindacato.

Adesso L’azienda minaccia il licenziamento, ma su quale base? Perche iscritto al Sindacato?

Abbiamo diffidato l’azienda- si legge nella nota-  dal procedere ad un eventuale licenziamento, contestando il comportamento antisindacale che ufficializzeremo nei prossimi giorni con i nostri legali. E’ certo che attiveremo ogni azione legale e sindacale per tutelare il nostro iscritto e tutti i lavoratori della ditta Adragna. Ci attiveremo affinché l’azienda applichi integralmente il CCNL : “non si possono utilizzare lavoratori alla guida di TIR per 12 o 14 ore al giorno, che è proibito dal codice della strada, dai contratti e dalle leggi costruite per la sicurezza dei lavoratori e del cittadino. La ditta Adragna non può pensare e non può assolutamente decidere di non ottemperare alle leggi e ai contratti sulle spalle dei lavoratori.

Nei prossimi giorni – annuncia la Filt Cgil- faremo una conferenza stampa, dove dettaglieremo quanto avviene nell’azienda Adragna e quello che succede in gran parte delle aziende del settore merci e logistica, dove non vengono purtroppo riconosciute leggi e contratti”.

Da parte sua l’azienda, all’indomani della denuncia del 13 Ottobre scorso, ha inviato alla nostra redazione una email firmata dal loro legale, in cui oltre a definire diffamatorio il contenuto della denuncia, allegava una copia di una sorta di contestazione disciplinare a carico del dipendente, datata 3 Ottobre 2013.
Abbiamo chiesto al legale di contattarci o di fornirci un recapito telefonico per avere ulteriori delucidazioni, ma non abbiamo ottenuto risposta.

La replica/ Filt Cgil: “Faremo di tutto per opporci al licenziamento del nostro dirigente”

La denuncia/ “Rischio il licenziamento perché iscritto alla Filt Cgil”. Ma il Sindacato che fa?

Redazione

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