Il piazzale che costeggia il viale Amerigo Vespucci, davanti alla Fiera dei morti, è deserto. Brutto segno alle dieci del mattino per i parcheggiatori abusivi, in attesa delle macchine che non arrivano. Sono una trentina in tutto. Più rilassati rispetto a ieri sera, quando hanno deciso di rimuovere le transenne poste dai vigili urbani per delimitare lo spazio oggetto del loro desiderio. Un’operazione che tengono a sottolineare è stata compiuta con garbo e senza animosità. «Questa mattina abbiamo parlato con il responsabile dei vigili urbani – spiegano Salvo e Piero, che preferiscono non fornire generalità completa – e ci ha garantito che qui possiamo stare. È una muddichedda ma meglio di niente».
A occhio e croce l’area che occupano può contenere 500 macchine. Circa il triplo invece gli stalli dei parcheggi allestiti dal Comune e gestiti dall’Amt. Ieri gli abusivi avevano provato a far valere le loro ragioni, ma «poi si è messo a piovere e non c’era nessuno di quelli che contano con cui parlare», raccontano. «Ci è stato assicurato che non ci faranno il verbale e potremo lavorare serenamente – continuano – Siamo qui dalle sette del mattino sino a mezzanotte e abbiamo bisogno di portare il pane a casa. Siamo abusivi, è vero, ma ci chiediamo che senso abbia praticare due euro di tariffa per ospitare le auto nel posteggio del Comune che però è incustodito. All’ingresso c’è il cartello, non lo diciamo noi. Detto però senza polemica».
La questione sembra dunque rientrata, per buona pace di tutti. Abusivi e non. Un benevolo accordo di convivenza per i prossimi tre giorni, almeno secondo la versione raccontata dai parcheggiatori non autorizzati. «Escludo ogni tacito accordo, ci impegniamo a far rispettare le regole e la legalità», risponde il vicecomandante della polizia municipale etnea Stefano Sorbino. Resta un dato: mentre ieri il viale Vespucci era presidiato da vigili e Amt, oggi era territorio degli abusivi. «Trenta padri di famiglia che portano il pane a casa», sottolineano i diretti interessati. «Se ci va bene faremo cento euro. C’è anche chi posteggia e non lascia niente, anche se la macchina gliela guardiamo lo stesso. Noi non chiediamo niente – conclude Piero – La nostra frase è sempre la stessa “Al suo buon cuore”».
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