Ficus, via lavori di piantumazione per sostituirlo «Indignazione rimane, non basta per rimediare»

Continua a tenere banco la vicenda del Ficus abbattuto il 9 marzo scorso. Dopo che ieri sera sono stati in tanti a recarsi a manifestare ieri sera per la difesa del patrimonio arboreo della città durante l’iniziativa Addio amico albero portata avanti da diverse associazioni e cittadini che aderiscono a Sos emergenza alberi. Oggi intanto il Comune di Palermo che ha rimosso l’arbusto «per motivi di sicurezza» informa che sono stati avviati i lavori per la messa a dimora nel prato del Foro Italico del primo dei nuovi alberi compensativi del Ficus elastica che ribadisce nella nota «è stato necessario abbattere» venerdì scorso. Il settore del Verde, fanno sapere dall’amministrazione comunale, ha provveduto all’avvio delle operazioni di scavo e attende, probabilmente già domani, di conoscere dalla Soprintendenza per i Beni Culturali il parere sul nuovo albero da piantumare. Dove sorgeva il ficus ora c’è una panchina. 

Ma per il Comitato Bene Collettivo, uno dei soggetti coinvolti nell’organizzazione dell’iniziativa di ieri, questo non basta a risanare ciò che è stato fatto: «Non può bastare. Niente potrà compensare quello che hanno fatto. Si tratta di una farsa, un gioco di apparenze – afferma Fabio Alfano, co-coordinatore del Comitato per il Bene Collettivo -. Abbattono un albero di quella portata in modo drastico, poi rimuovono quanto rimasto ieri mattina, probabilmente per evitare che si creassero pellegrinaggi di cittadini e stamattina si parla di piantumare nuovi alberi. Ribadisco ci sembra una farsa. E ripeto questo avviene a poche settimane dalla diffida al Comune della settimana scorsa che voleva impedire l’abbattimento di nuovi alberi. Perché dovremmo essere contenti?».

«Ieri alla manifestazione c’erano tante persone quindi penso che la sensibilizzazione su un tema come questo sia aumentata – aggiunge Alfano – anche se si è parlato di tentativi di dialogo tra l’amministrazione comunale e i cittadini l’indignazione rimane, stanno cercando di metterci una pezza. La situazione continua a essere molto grave».   

Stefania Brusca

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