A due anni dalla chiusura dello stabilimento Fiat riparte domani con un presidio permanente la lotta degli operai di Termini Imerese. Due gazebo sono stati montati davanti alla fabbrica; domani le tute blu torneranno a riunirsi davanti ai cancelli. Fim, Fiom e Uilm hanno indetto alle 11 un’assemblea con gli operai del gruppo e delle aziende dell’indotto.
Per altri 6 mesi circa mille lavoratori usufruiranno degli ammortizzatori sociali in deroga. Dopo quella data, se non partiranno i progetti per il rilancio del polo industriale termitano, l’alternativa saranno i licenziamenti di massa, come gia’ avvenuto dallo scorso 1 gennaio per i 174 addetti di Lear e Clerprem, le due ditte dell’indotto che per Fiat producevano sedili e imbottiture. Governo e parti sociali hanno tempo fino al 30 giugno per trovare una soluzione industriale.
“Non escludiamo nulla – dice il segretario provinciale della Fiom di Palermo Roberto Mastrosimone – quest’assemblea servira’ per decidere quali iniziative intraprendere. Occorre riaccendere i riflettori su questa vertenza, non si puo’ lasciare morire un intero territorio: lo stabilimento e’ un bene collettivo, la politica non puo’ restare a guardare mentre la Fiat, di cui ancora siamo dipendenti, chiude accordi negli States, lasciando solo macerie in Sicilia dopo quarant’anni di attivita’”. (Ansa)
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