Hanno marciato con le fiaccole accese «per farsi vedere» e per «attirare l’attenzione sul fenomeno dell’emigrazione forzata dalla Sicilia» e lo hanno fatto proprio all’indomani di Santo Stefano insieme agli emigrati siciliani di ritorno dal Nord per le feste. Una nuova tappa, dopo quella del 25 ottobre scorso, del Movimento delle valige di cartone che dietro allo striscione «Fermiamo l’emigrazione dalla Sicilia» ha percorso le vie dello shopping palermitano attirando l’attenzione – e la solidarietà – dei passanti.
Sono ancora tanti i problemi irrisolti, anche se qualcosa sembra muoversi visto che oggi l’assemblea dell’Anci ha incontrato il governatore della Sicilia Nello Musumeci per chiedere risorse e un nuovo modello di sviluppo che possa permettere ai giovani siciliani di rimanere. «Il costo dei biglietti aerei è troppo alto… Speculano anche su chi ha lasciato la Sicilia per lavoro e vuole tornare a casa per trascorrere in famiglia le feste» afferma Ludovica Di Prima in rappresentanza dei giovani del movimento Si resti, Arrinesci che punta il dito sull’indifferenza della politica locale ma che propone anche come prima soluzione, ad esempio, la continuità territoriale. «Noi chiediamo che vengano posti al centro della questione i bisogni reali dei siciliani – continua la studentessa – Ci sono tantissime questioni che potrebbero essere risolte con uno stanziamento di fondi ma che, in realtà, vengono continuamente ignorate». Da registrare anche fiaccolate e cortei in altri comuni siciliani come Bagheria, Petralia Soprana, Marsala, Mazara, Salemi, Gela, Agrigento, S.Biagio Platani, Catania e Messina.
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