Un’eroina moderna e popolare la Didone di quest’opera che lascia la sua terra martoriata per trovare una nuova meta su cui approdare e trovare pace per sé e per il suo popolo. È lei la protagonista di Didone Pop, spettacolo scritto da Beatrice Monroy e Luana Rondinelli (tratto dal libro Dido Operetta Pop della stessa Monroy) e prodotto dal Teatro della Città, proposto per due date catanesi nell’ambito del Festival MediterrArtè organizzato da Artelè in tutta la Sicilia orientale. La prima data è domenica 16 ottobre, ore 18 alla Cappella Bonajuto di Catania e la seconda è lunedì 17 ottobre, ore 17 al Castello Svevo Normanno di Aci Castello. Lo spettacolo, diretto da Luana Rondinelli, vede in scena Laura Giordani, Luana Rondinelli, Luca Fiorino, Gianmarco Arcadipane che – con i costumi di Dora Argento, le musiche mixate da Riccardo Titone e le scenografie di Massimo Licari – , portano in scena una drammaturgia fuori dagli schemi. Una drammaturgia che, come sottolinea Monroy: «lega l’attualità che attraversa il Mediterraneo e i temi della contemporaneità – come gli sbarchi, la condizione della donna, il potere, i social media – alla potenza del Mito».
«Un viaggio è sempre un’incognita – spiega la regista e attrice Luana Rondinelli – il viaggio di Didone inizia lasciando la propria terra per cercare un posto sicuro altrove, dove trovare pace e portare la sua gente in una terra umanamente accogliente». «Didone – continua – oggi è qui, su quella barca per salvare gli immigrati, è Regina e donna e nel suo andare, si imbatte in personaggi strani dai papponi di un’isola che sembra un paradiso in cui si mercifica il corpo della donna a Iarba, il politico di turno che da questo sbarco vuole trarre solo benefici economici. Nel suo cammino, affiancata dalla sorella Anna, c’è spazio anche per l’amore: Enea lo straniero. Ma l’amore si sa ha dei risvolti imprevedibile se a muoverne le fila sono gli Dei».
Due occasioni imperdibili per immergersi nella drammaturgia contemporanea mediterranea che affonda le radici nella cultura classica. Due occasioni che rispondono agli obiettivi principali del festival MediterrArtè che mette insieme suggestioni classiche e contemporanee, riconoscendovi un legame indissolubile in grado di trattare temi universali nel segno della contaminazione, della multimedialità e dello scambio interculturale.
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