«Cristian Ioppolo non ha confessato di essere responsabile della morte di Alessandra». A parlare è l’avvocato Alessandro Billè, il legale del 26enne accusato di essere l’assassino di Alessandra Musarra, la fidanzata rinvenuta cadavere, giovedì, all’interno della propria abitazione di Santa Lucia sopra Contesse, a Messina. Billè sottolinea che Ioppolo non ha negato «di avere avuto un acceso scontro», specificando però di non essere in grado «di ricordare con esattezza, da un certo momento in poi, gli eventi di quel pomeriggio». L’avvocato dunque smentisce la versione divulgata in conferenza stampa dagli inquirenti in merito a un’ammissione del delitto da parte del 26enne.
Mentre Ioppolo resta rinchiuso nel carcere di Gazzi, gli investigatori proseguono nelle indagini per ricostruire cosa sia accaduto nelle ultime ore di vita di Alessandra, il cui padre ha dichiarato di avere trovato Ioppolo in strada, quando è arrivato sul posto dopo che la ragazza non rispondeva al fratello e dopo avere ricevuto uno strano messaggio dal cellulare di lei. Sms che però, secondo gli investigatori, avrebbe mandato lo stesso Ioppolo in un tentativo di depistaggio.
Ieri sera, intanto, una marcia silenziosa è stata organizzata per le vie della città di Messina. Tanti i ragazzi e le ragazze che sono partiti da piazza Cairoli e si sono riuniti sotto lo slogan Anch’io sono Alessandra. L’iniziativa ha visto l’organizzazione del Cedav, centro donne antiviolenza, e di altre associazioni che hanno deciso di scendere in piazza per dire basta a alla violenza contro le donne. Il corteo si è fermato a piazza Duomo dove c’è stato l’incontro privato tra i familiari di Alessandra e i rappresentanti del Cedav e la Confcommercio.
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