La Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Filippo Marraro. Il 53enne imputato di avere ucciso la sua ex convivente Loredana Calì l’1 aprile del 2019 a Catenanuova, in provincia di Enna. Due colpi di pistola esplosi contro la donna dopo la separazione alla quale Marraro non si sarebbe mai arreso. Una relazione durata 18 anni da cui erano nati anche due figli. Dopo averla ammazzata, era stato lo stesso uomo a confessare il delitto avvisando prima i familiari e un amico con un messaggio vocale e poi presentandosi in caserma. Marraro è stato giudicato con il rito abbreviato e, per lui, i giudici hanno escluso l’aggravante della crudeltà.
Durante l’interrogatorio di garanzia l’uomo – che lavorava in un autolavaggio – aveva confermato confermato di avere sparato due volte, per essere sicuro che Loredana fosse morta. «Stavo male, ero angosciato e in ansia. Ero stanco di essere trattato come un cornuto», aveva detto facendo riferimento all’ipotesi che la donna avesse altre relazioni. Nel corso dell’arringa difensiva, anche l’avvocata Maria Fallico è tornata sul concetto di «delitto d’onore». Quando era stato ascoltato dai carabinieri aveva anche ammesso di avere agito in piena lucidità. Tuttavia, pare che l’uomo fosse seguito da uno psichiatra dell’Azienda sanitaria provinciale e sottoposto anche a delle cure farmacologiche. Per la Corte d’Assise d’Appello, l’imputato era capace di intendere e di volere al momento dei fatti.
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