Tre proiettili e un messaggio inequivocabile: «Tu e Mossuto rivolgetevi alle persone giuste». Destinatari della minaccia l’ex sindaco di Favara, Lorenzo Airò, e l’ex assessore comunale, Giovanni Mossuto. La busta è stata ritrovata davanti all’ingresso dell’abitazione di Airò. Stando alle prime indiscrezioni, l’intimidazione avrebbe come obiettivo l’attività che i due conducono da qualche anno con la cooperativa La mano di Francesco, che si occupa di accoglienza dei migranti nella zona di Villaggio Mosè.
A commentare l’episodio è stato lo stesso Mossuto, che già ieri su Facebook ha scritto un posto annunciando la denuncia. «Con i tre proiettili c’era una missiva dove venivamo invitati a “rivolgerci alle persone giuste”, lo abbiamo immediatamente fatto recandoci presso i carabinieri a sporgere denuncia – scrive l’ex assessore -. Per noi solo lo Stato con le sue leggi e gli uomini e le donne che lo rappresentano sono le “persone giuste”». Mossuto, che ha ricevuto la solidarietà di decine di persone, ha poi aggiunto: «Si mettano l’anima in pace non siamo persone da farci intimorire. Per noi la mafia fa schifo».
Infine, un riferimento alle attività della cooperativa. «Non ci avete messo paura da amministratori pubblici, non ci mettete paura da persone libere, impegnati nel sociale, che danno lavoro a decine di persone che – ha concluso – aiutano uomini, donne e bambini scappati da guerre e fame a ritrovare pace e serenità».
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